Si scrive «Con-tèsto», si legge senza trattino. Titolo della summer school (tardiva, secondo i promotori) organizzata lo scorso weekend a Milano in uno spazio occupato abusivamente dal 2012 in via Confalonieri, proprio sotto il Bosco verticale firmato Stefano Boeri e i grattacieli di Porta Nuova. Simboli di quei poteri forti che i no global vedono come il fumo negli occhi. Sottotitolo: «Toolkit per movimenti, campagne e lotte territoriali». In pratica, un mini-corso estivo sugli strumenti informatici utili a fare lotta dura senza paura (anche) in rete. Un metodo che nella generazione 2.0. può diventare secondo gli addetti più efficace, o almeno complementare, ai fumogeni e alle bombolette spray maneggiate abitualmente dai centri sociali.
Dagli scritte sui muri a twitter ? Tant'è, alle lezioni si sono presentati attivisti, irregolari e collettivi che operano sul territorio. In cattedra e sui banchi, esponenti dei comitati No Tav, No Expo, blogger di area. L'obiettivo, hanno spiegato, è di «affinare insieme la cassetta degli attrezzi» per «inceppare i processi di devastazione del territorio». E tra gli esempi clou della devastazione, secondo loro, ci sono ovviamente i cantieri dell'Alta velocità o l'Esposizione 2015 in corso. In due giorni, dalle 10 alle 19.30 e dalle 10 alle 21 - con pausa aperitivo, di rigore - si è discusso di rapporto con i media, lettura dei documenti in burocratese, «uso sgamato dei nuovi media», come costruire, scrivere e raccontare un'inchiesta. La ricerca delle fonti, la lettura di documenti ufficiali, «come dare voce ai territori e sbugiardare il potere». E ancora: come creare campagne e differenziare la narrazione, l'uso politico di app e social network. C'è stata anche una lunga digressione su «ricorsi sì, ricorsi no», quanto valga la pena tentare di bloccare i cantieri per vie istituzionali. «Se non tutto, molto di quello che c'è da sapere» è la degna conclusione.
Proprio a Milano domenica pomeriggio il premier Matteo Renzi, lui sì espertissimo nell'uso di twitter e dei social, ha chiuso la festa nazionale dell'Unità mandando un «abbraccio affettuoso ai gufi laureati che puntavano su un flop di Expo» e ai «tanti esperti del disfattismo pensavano di bloccarla». Il giorno prima alla scuola per «contestatori 2.0.» è stato presentato invece il libro «Flop Expo 2015. Il cibo che affama», dove l'Esposizione viene definita «un carrozzone», l'«ennesimo tassello di ipocrisia e speculazione». Il volumetto che invita a boicottare Expo che ormai volge al termine sta già facendo il tour tra i presidi No Tav del nord Italia.
La considerazione di chi ha partecipato ai due giorni di lezione nello spazio okkupato (loro preferiscono dire «liberato»): «Ci siamo
portati a casa una cassetta degli attrezzi aggiornata di nuovi strumenti mediatici e tecnologici. Lo zaino e pronto, che l'autunno abbia inizio». Ma prima che la piazza delle contestazioni diventi solo virtuale, ce ne passa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.