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L'ultimo messaggio di Mattarella: "Grazie italiani..."

Ultimo messaggio di fine anno per Sergio Mattarella, che si è congedato dagli italiani con un discorso sentito e di incoraggiamento al Paese

L'ultimo messaggio di Mattarella: "Grazie italiani..."

"Se guardo al cammino che abbiamo fatto insieme in questi sette anni nutro fiducia", ha detto Sergio Mattarella nel consueto messaggio di fine anno agli italiani, l'ultimo del suo mandato. Il presidente della Repubblica in carica ha lasciato intendere ancora una volta che non farà il bis. "L'Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei. Buon anno a tutti voi! E alla nostra Italia!", ha concluso il capo dello Stato.

È stato uno dei messaggi più brevi mai pronunciati da Sergio Mattarella nel corso del suo settennato e per il saluto agli italiani il presidente della Repubblica ha scelto di rimanere in piedi, con le bandiere alle sue spalle. Sergio Mattarella ha scelto di fare una sola citazione, quella della lettera ai suoi studenti scritta dal professor Pietro Carmina, vittima del crollo di Ravanusa. Una scenografia sobria, con inquadrature che hanno ripreso il Presidente della Repubblica a persona intera e a tratti in primo piano.

"L'augurio che sento di rivolgervi si fa, quindi, più intenso perché, alla necessità di guardare insieme con fiducia e speranza al nuovo anno, si aggiunge il bisogno di esprimere il mio grazie a ciascuno di voi per aver mostrato, a più riprese, il volto autentico dell'Italia: quello laborioso, creativo, solidale", ha esordito il presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha anche ringraziato gli italiani che si sono vaccinati: "I vaccini sono stati, e sono, uno strumento prezioso, non perché garantiscano l'invulnerabilità ma perché rappresentano la difesa che consente di ridurre in misura decisiva danni e rischi, per sé e per gli altri. Ricordo la sensazione di impotenza e di disperazione che respiravamo nei primi mesi della pandemia di fronte alle scene drammatiche delle vittime del virus. Alle bare trasportate dai mezzi militari. Al lungo, necessario confinamento di tutti in casa. Alle scuole, agli uffici, ai negozi chiusi. Agli ospedali al collasso. Cosa avremmo dato, in quei giorni, per avere il vaccino?".

Quindi il Presidente ha lanciato una forte reprimenda ai no vax: "La ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità. Sprecarla è anche un'offesa a chi non l'ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla. I vaccini hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto - ripeto - la pericolosità della malattia". Ha sottolineato che non è finita, ha definito le varianti "frustranti" e ha chiesto agli italiani ancora più pazienza e responsabilità per uscire insieme dalla pandemia. "Anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentito solo e ho cercato di trasmettere un sentimento di fiducia e di gratitudine a chi era in prima linea. Ai sindaci e alle loro comunità. Ai presidenti di Regione, a quanti hanno incessantemente lavorato nei territori, accanto alle persone. Il volto reale di una Repubblica unita e solidale. È il patriottismo concretamente espresso nella vita della Repubblica", ha proseguito.

Si è poi rivolto ai giovani, invitandoli a guardare al futuro ed è in questa occasione che ha citato la lettera del professore Pietro Carmina ai suoi studenti.

Riguardo il suo soccessore, il monito di Mattarella è stato chiaro: "Credo che ciascun Presidente della Repubblica, all'atto della sua elezione, avverta due esigenze di fondo: spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell'interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno. E poi salvaguardare ruolo, poteri e prerogative dell'istituzione che riceve dal suo predecessore e che - esercitandoli pienamente fino all'ultimo giorno del suo mandato - deve trasmettere integri al suo successore". Mattarella ha aggiunto: "Non tocca a me dire se e quanto sia riuscito ad adempiere a questo dovere. Quel che desidero dirvi è che mi sono adoperato, in ogni circostanza, per svolgere il mio compito nel rispetto rigoroso del dettato costituzionale. È la Costituzione il fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale. Lo sono i suoi principi e i suoi valori che vanno vissuti dagli attori politici e sociali e da tutti i cittadini".

Sergio Mattarella ha poi ringraziato gli esefcutivi che si sono succeduti: "Nello stesso modo rivolgo un pensiero riconoscente ai presidenti del Consiglio e ai Governi che si sono succeduti in questi anni.

La governabilità che le istituzioni hanno contribuito a realizzare -ha concluso Mattarella- ha permesso al Paese, soprattutto in alcuni passaggi particolarmente difficili e impegnativi, di evitare pericolosi salti nel buio".

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