Sul caso di Daniza e dei suoi cuccioli si muove il ministero dell'Ambiente, che ha annunciato la messa in campo di una strategia per il monitoraggio e la tutela dei due orsetti, d'intesa con il Corpo forestale e l'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale e coordinata con la Provincia di Trento, responsabile della gestione degli orsi e del ripopolamento. Si è deciso di non ricorrere alla narcosi per «marcare» il secondo cucciolo; il Corpo forestale metterebbe a disposizione un elicottero per seguire a distanza gli orsetti, dare assistenza e monitorare (e in caso aiutare) la loro alimentazione.
Se l'immagine di Daniza, l'orsa tristemente nota per la fine che ha fatto, comincia a scolorire sulle pagine dei giornali, quella dei suoi due cuccioli che vagano per i boschi di notte, facili prede di mille insidie, turba, vieppiù che l'inverno avanza, le coscienze non solo degli animalisti, ma quelle di un intero Paese. «Dateli a noi» urlano nelle manifestazioni gli animalisti che il presidente della provincia vorrebbe zittire.
Pare sia stufo delle manifestazioni di protesta causate dalla fine di Daniza e dall'incerto futuro dei suoi cuccioli rimasti orfani. «Queste ripetute manifestazioni degli animalisti in Trentino dopo la morte dell'orsa Daniza ci preoccupano e prima o poi diventeranno indigeste alla nostra popolazione» ha affermato Rossi. «Ci sono già segnali di insofferenza». Una minaccia? Nel frattempo una manifestazione a Pinzolo, nel «paese dell'orsa», è già stata vietata dal questore che ha ritenuto il centro montano troppo piccolo, mentre la polizia locale ha bollato (con un processo alle intenzioni) come pretestuose e provocatorie le proteste degli organizzatori.
Siamo ai divieti di manifestare civilmente in piazza e questo non è un buon segno per un'amministrazione che ha già dato ampi e generosi segni d'incapacità e ora li esalta con il nervosismo e le censure. La manifestazione è stata dirottata a Trento, ma l'ineffabile presidente della provincia gradirebbe che non si scendesse proprio sulla pubblica via a protestare in qualunque luogo. Forse gli è bastata la bordata di improperi arrivata via mail da tutto il mondo.
Quanto a quel «dateci i cuccioli», è sicuramente comprensibile, ma va detto che non si tratta dei Beagle di Green Hill, sottratti alla sperimentazione e adottati in massa da centinaia di famiglie. Qui la faccenda è molto delicata.
Un'altra mossa sbagliata e i cuccioli raggiungeranno Daniza nei pascoli verdi o rimarranno chiusi in un recinto, con i turisti che pagano il ticket per vederli. L'immagine di questi orsacchiotti che, prima assieme e ora pare divisi uno dall'altro, vagano incerti nel folto del bosco carpisce il cuore e la commozione prende il sopravvento. Chiambretti li vorrebbe a Torino: «Dateli a me e al mio amico Carlo Ferrari che ha già regalato l'adozione di una balena a distanza a sua moglie. Li sistemiamo a casa d'amici e, quando saranno cresciuti, li riportiamo in Trentino».
Il Partito ambientalista europeo li vorrebbe a Cortina d'Ampezzo dove avrebbero il gradimento della locale amministrazione. «L'amministrazione - ha affermato il presidente del Pae - si farà carico di tutte le spese di sostentamento, sia alimentare, sia sanitario, per tutto il periodo necessario allo svezzamento».
Offerte generose e commoventi arrivano da tutta Italia, ma resta il fatto che gli orsi non possono essere svezzati da mani umane e poi tornarsene nei boschi del Trentino una volta adulti a fare il loro bravo mestiere di plantigradi selvatici. La natura funziona così nelle favole.
Nel frattempo il caso Daniza sbarca a Bruxelles, dove l'Italia delle associazioni animaliste denuncia l'Italia che ha
sperperato ingenti fondi europei.Sarà meglio attendere, tra pochi giorni, le indicazioni tecniche di svedesi e sloveni che con gli orsi convivono e hanno a che fare ogni giorno. La nostra bella figura l'abbiamo già fatta.
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