Una grave discriminazione da parte delle istituzioni italiane sta passando ingiustamente inosservata. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Papa Francesco non hanno detto nemmeno una parola di solidarietà nei confronti della signora Balla, una partecipante allo sciopero della fame per lo ius soli. E pensare che quando lo faceva Marco Pannella i vertici di Chiesa e Stato lanciavano appelli, lo andavano a trovare. Per la signora Balla, niente. Eppure lo sciopero della fame è iniziato il 5 ottobre, a quest'ora se fosse per gli insensibili inquilini del Colle e del Vaticano la signora Balla e gli altri impavidi digiunatori potrebbero essere morti di fame. Anzi, forse qualcuno di loro proprio ora sta male, piegato dalle severe conseguenze della fame. Ma noi neanche lo sappiamo, perché un palese complotto dei mezzi di informazione nasconde la tragica realtà di questo coraggioso gesto politico. Certo qualche pignolo potrebbe osservare che Pannella digiunò anche per tre mesi di fila, conquistando l'attenzione dei media a prezzo della propria salute. Qui invece si digiuna a staffetta e in fondo, scorrendo la lista delle adesioni, la signora Balla ha scioperato per ben due giorni nelle ultime due settimane, quanto, per dire, Cecile Kyenge.
Delrio invece, che sbandierò la sua adesione, non compare nell'elenco dei digiunanti da parecchio. E, stranamente, ieri nessuno ha scioperato. Forse perché c'era il pranzo della domenica. Lo ius soli può ben attendere lasagna e polpettone.
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