Dalla superiorità morale della sinistra all’emulazione mediatica della destra. C’è chi dice che chi copia le idee altrui è perché non ci sia forza nelle sue. Non sappiamo se sia questo il caso, epperò l’ultima performance di Enrico Letta simboleggia più una sconfitta anticipata che un manifesto di forza. Vedere il segretario del Pd davanti a una telecamera parlare in tre lingue (francese, spagnolo e inglese) qualche giorno dopo aver visto Giorgia Meloni fare la stessa cosa è un po’ triste e per certi versi inaspettato. Tutto ci saremmo immaginato meno che chi denigra da settimane il leader di Fdi tacciandolo di fascismo si misurasse sullo stesso campo del nemico. E non se ne capisce l’intento se non quello dello scontro meramente linguistico. Ma il punto qui non è chi tra i due si esibisca meglio nella pronuncia di un idioma. Il punto semmai è la pochezza dei contenuti, la mancanza di idee, la rincorsa penosa dell’avversario. Sembra un’ammissione di sconfitta, un nero (e se ne faccia casomai una ragione Letta) presagio. D’altronde, mentre il centrodestra ha già presentato il suo programma elettorale, non ci risulta che il centrosinistra abbia fatto altrettanto. E non stupisce neanche tanto dal momento che a sinistra andrà in onda l’ennesima ammucchiata di partiti e che quindi sarà difficile perseguire unità di idee. Quello che stupisce è invece l’inversione di tendenza di Letta, il quale più che il front runner della sinistra sembra diventato il rimorchio della destra.
Non per nulla la battuta rivolta alla Meloni (“cerca di incipriarsi…”) con tanto di scuse successive (“è stata una battuta infelice”) altro non è che l’ennesimo chiaro ed evidente segnale di decadenza di un leader che sembra non aver altro orizzonte da seguire se non quello della logica del nemico, dell’andare contro qualcuno senza essere capace di indicare lui la rotta facendo proseliti di elettori - e perché no? - di detrattori. Invece Letta si pone davanti alla telecamera per ribattere al video della Meloni, per attaccarla, ancora una volta. Ma il rischio che così facendo abbia fatto un favore al leader di Fdi è alto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.