"Se non passa l’Italicum, credo proprio che il governo cade". Ostenta sicurezza Matteo Renzi, che a Otto e mezzo si dice pronto a lasciare se non dovesse essere votata la sua riforma di legge elettorale.
"Se il governo, nato per fare le cose, viene messo sotto allora vuol dire che i parlamentari dicono: andate a casa", ha detto il premier, "Non sono per tenere poltrona aggrappata alle terga. Sulla fiducia decideremo martedì". Ma poi assicura: "Credo che faranno passare l’Italicum perché la legge elettorale sta in un pacchetto di proposte che abbiamo avanzato in varie occasioni e discusso. Ora che facciamo, facciamo finta di niente? Possono mandarmi a casa ma non fermarmi. Non credo che il Pd si spaccherà, abbiamo detto che si rispetta il volere della maggioranza. Democrazia è dove si vota e si decide a maggioranza, se no è anarchia".
E su chi, come Enrico Letta e Romano Prodi, lo critica su tutti i fronti dice: "Hanno due libri in uscita... Rispetto il parere di Enrico, poteva usare un’altra espressione rispetto al metadone ma non faccio polemiche.
A Romano dico che più che rifare l’Ulivo, io voglio rifare l’Italia". Poi aggiunge: "Bersani ha ragione, giustissimo chiamarlo, hanno chiamato i ministri e non gli ex segretari. Noi lo andiamo a prendere in macchina, così non va a piedi"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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