Il presidente degli avvocati penalisti di Modena, Guido Sola, rivendica - con nonchalance - la scelta di invitare la 31enne Amanda Knox al Festival della giustizia: «Racconterà, come altri ospiti del festival, il suo caso spiegando che cosa significhi per un imputato vivere un processo mediatico»; che si tratti di una scelta, quantomeno inopportuna, non sfiora minimamente il presidente Sola.
Cosa c'è infatti di male a mettere in cattedra una ex imputata per uno dei processi più controversi della storia giudiziaria italiana (l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, 21 anni, uccisa nella sua casa a Perugia nel 2007)? «Nulla». Almeno a giudizio dei rappresentanti della Camera penale di Modena che organizza il festival in collaborazione con Italy Innocence Project: «Dialogherà con giuristi ed esperti e testimonierà come ha vissuto quel periodo sotto i riflettori. Lei per tutti era l'assassina e quando è stata assolta l'opinione pubblica ha parlato di un errore. Nessuno entrerà nel merito del procedimento, ascolteremo la sua esperienza». Possibilmente in religioso silenzio, non sia mai che qualcuno ricordi ad Amanda le tante - troppe - zone d'ombra della sua posizione processuale. Oggi, certo, la Knox è definitivamente una «donna libera», ma l'esito processuale che l'ha tirata fuori dal carcere (dopo un'alternanza di verdetti di colpevolezza e assoluzione) rimane un cubo di Rubrik i cui lati non hanno tutti gli stessi colori della verità.
Amanda, certo, è una «donna libera» che può fare ciò che vuole e tutti possono invitarla a un convegno, addirittura innalzandola su un podio per farci la lezioncina sui danni del «processo mediatico». Fossimo nei panni di chi ha deciso di trasformare Amanda in una «vittima» - convocata in Italia per bocciare giornalisti e giudici - avvertiremmo un qualche imbarazzo. Ma a Modena la pensano diversamente, tanto da celebrare la ragazza di Seattle come una star: un ruolo che Amanda ama da sempre, barcamenandosi da par suo tra esclusive tv, imprese editoriali, moda e showbiz. Un'operazione ad ampio raggio che Amanda è riuscita a monetizzare al meglio in termini tanto finanziari quanto di immagine; e decisivo - in questo - si è rivelato il ruolo dell'informazione. Altro che «vittima del processo mediatico»... Per trovarne conferma bastava osservare, non senza disagio, il nugolo di cronisti che ieri le ha fatto da corona al suo arrivo a Milano. Ma il clou sarà domani a Modena, quando Amanda, parlerà al Festival della giustizia.
Il legale della famiglia di Meredith Kercher commenta: «Bisogna avere rispetto per la sentenza che ha definitivamente assolto Knox, ma anche per quei giudici che per due volte l'hanno condannata».
Meredith venne ritrovata morta con la gola tagliata nella propria camera da letto Per «concorso in omicidio» è stato condannato in via definitiva solo il cittadino ivoriano Rudy Guede.
«Concorso in omicidio». Ma con chi? Mistero.
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