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«Sei nero, ti facciamo diventare bianco» L'assalto con lo spray della baby gang

Vittima un bimbo mulatto di 8 anni. La madre non ha sporto denuncia

Bepi Castellaneta

Bari «Sei nero, ora ti facciamo diventare bianco»: così, con queste parole, un gruppo di ragazzini avrebbe minacciato un bambino di otto anni e lo avrebbe ricoperto con la vernice spray dalla cintola in su. Questo è quanto raccontato dalla madre, una donna italiana da tempo separata da un cittadino ivoriano, che non ha presentato denuncia ma ha riferito la storia all'edizione barese di Repubblica.

La vicenda sarebbe accaduta in un paese della provincia. La madre è titolare di uno studio professionale privato: da lì il figlio di otto anni raggiunge un insegnante per frequentare alcune ore di doposcuola, pochi minuti di strada visto che si tratta di percorrere un centinaio di metri, una routine che non ha mai destato preoccupazioni. L'altro pomeriggio, però, il bambino è rientrato in preda alla paura. La madre si è subito resa conto che era accaduto qualcosa di grave, lo ha convinto a confidarsi e lui alla fine ha detto tutto: ha raccontato di aver notato lungo il tragitto di ritorno un gruppo di teppisti che si divertiva a imbrattare le auto in sosta con la vernice spray e quel punto, visto anche che li conosce, ha deciso di non rimanere in silenzio ma ha scelto di intervenire invitandoli a smettere. Questo avrebbe scatenato la reazione dei vandali. I quali per tutta la risposta lo hanno insultato e, dopo averlo minacciato, lo hanno sporcato con le bombolette. «Loro fanno così, mi hanno detto che bianco è meglio di nero» ha raccontato il bambino. «È arrivato spaventatissimo, lo hanno rincorso dopo quella minaccia di farlo diventare bianco, si è calmato dopo ore e tende a giustificarli», ha dichiarato la madre.

La donna ha raccolto il drammatico racconto, ha ricostruito la storia ma ha deciso di non presentare denuncia. «Non ho fatto nulla, ho un'attività professionale e devo tutelare me e mio figlio», ha spiegato. «Ho lasciato stare, meglio una sensibilizzazione», ha aggiunto precisando però che non si sarebbe trattato dell'unico episodio. La madre ha infatti riferito che il bambino ha i capelli molto ricci e per questa ragione, quando frequentava la prima elementare, alcuni compagni di scuola gli tagliavano i ciuffi. Il bimbo tornava a casa con spazi vuoti sulla testa e a nulla sarebbero valse le proteste della mamma, visto che la maestra dell'istituto le avrebbe semplicemente risposto: «Ne ha tanti di capelli, ricresceranno». Risultato: il bambino ha detto che non ne voleva più sapere di andare a scuola e alla fine il problema è stato risolto iscrivendolo altrove.

Nel corso degli anni la donna ha sempre cercato di stendere un cordone di serenità attorno al figlio. E così ha fatto anche per tutelarlo dopo l'aggressione con le bombolette spray che si sarebbe verificata lungo poche centinaia di metri in un piccolo centro della provincia barese.

Sulla vicenda non sono state avviate indagini in quanto non è stata presenta denuncia, tuttavia la notizia ha comunque destato grande clamore: non si sarebbe infatti trattato soltanto di bullismo, fenomeno dilagante ormai anche in Puglia, ma di un atto di razzismo da parte di un gruppo di ragazzini.

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