Anche la manovrina, approvata insieme all'assestamento di bilancio più importante della storia italiana, come ha sottolineato il ministro Tria, scricchiola. La correzione dei conti del 2019 presentata dal governo italiano, 7,6 miliardi tra risparmi inattesi e nuove entrate, è stata promossa dalla Commissione europea e ha evitato all'Italia l'avvio della procedura di infrazione.
Una delle misure più importanti è quella che riguarda le minori spese rispetto agli stanziamenti per Quota 100 e Reddito di cittadinanza. La formula utilizzata dal governo è quella delle clausole di salvaguardia. In sintesi, si congelano spese dei ministeri per 1,5 miliardi e alla fine dell'anno verranno scontati i risparmi delle due misure di bandiera di M5s e Lega.
Ieri il servizio Bilancio del Senato ha diffuso la nota di lettura del decreto salva conti sollevando un paio di rilievi tecnici. Ad esempio auspica «l'acquisizione dei flussi informativi relativi alle domande di accesso alle misure del reddito di cittadinanza e della pensione anticipata Quota 100 nonché l'indicazione dei calcoli effettuati per pervenire alla proiezione dei risparmi complessivi».
Rispetto ai 1,5 miliardi previsti, non si può escludere «almeno in linea di principio, un maggior tiraggi degli stanziamenti in questione nella seconda metà dell'anno». Le stime, insomma dipendono da motivazioni diverse «che vanno da esigenze pratiche a libere scelte dei lavoratori, dal limitato arco di tempo (circa 3 mesi) dell'efficacia delle norme in questione nella loro versione definitiva a possibili dubbi interpretativi».
In ogni caso se i risparmi fossero inferiori, la somma verrà coperta con tagli ai ministeri, come quelli da due miliardi previsti dalla ultima Legge di Bilancio.
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha confermato di volere rispettare gli impegni con l'Europa.
Ieri a Bruxelles il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno ha ribadito che per il 2020 Bruxelles. si aspetta dall'Italia di «continuare il processo di riduzione della ratio debito/Pil».
Positiva la risposta di Tria: «Bisogna arrivare a qualche aggiustamento strutturale. Lo sforzo grosso lo abbiamo fatto quest'anno e questo varrà, bisogna continuare in questa direzione, l'importante è la stabilizzazione e la discesa del rapporto debito/Pil. Vediamo come andrà l'economia nel secondo semestre e lì prenderà le decisioni utili».
In sintesi, il governo italiano conta sul «bonus» che porterà l'aggiustamento dei conti del 2019 sul 2020. Alcune stime parlano di 15 miliardi.
Poi il governo preparerà la legge di Bilancio cercando innanzitutto di evitare l'aumento dell'Iva e finanziare eventuali altre misure. Ma, soprattutto, cercherà di fare diminuire il rapporto debito Pil. Ma per il momento l'unica strategia possibile è fare aumentare il denominatore, quindi favorire la crescita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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