"Sono immunodepresso". E Calderoli invita Salvini a rimettere mascherina

Roberto Calderoli al Senato invita Matteo Salvini a rimettere la mascherina alla fine del suo discorso: il vicepresidente è immunodepresso a causa di cure anti tumorali

"Sono immunodepresso". E Calderoli invita Salvini a rimettere mascherina

In Italia la situazione è complessa a causa del coronavirus, che oltre ad arrecare un danno al tessuto sociale, sta facidiando l'economia del Paese. Da ogni dove arrivano appelli alla coesione, al buon senso e al rispetto delle regole per uscire quanto prima da questa situazione. Alle esortazioni si è unito anche Roberto Calderoli, che da Facebook qualche giorno si è rivolto in modo accorato ai suoi colleghi senatori chiedendo a tutti il massimo rispetto delle indicazioni anche per la tutela della salute e ha fatto lo stesso in aula, richiamando Matteo Salvini.

"Alla Camera si sta votando sulla omotransfobia mentre i problemi degli italiani sono altri. Nel frattempo il presidente Conte non è al Senato né alla Camera ma sta parlando in una conferenza stampa in tv. Allora andate avanti voi. Noi usciamo da questa aula perché il Senato ha ancora una dignità", ha detto Matteo Salvini nel suo discorso al Senato e nel parlare, forse nell'enfasi del momento, si è abbassato la mascherina. È stato immediatamente ripreso da Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e appartenente al suo stesso partito: "Senatore Salvini si metta la mascherina". Matteo Salvini, che in quel momento stava già rimettendo sul viso il dispositivo di protezione, ha replicato: "Io mi metto la mascherina, voi dovreste mettervi la maschera per vergognarvi di coprire una situazione surreale. C’è l’Italia col fiato sospeso".

Il richiamo di Roberto Calderoli in aula è arrivato a qualche giorno da quello sui suoi social: "Rivolgo un appello a tutti ma proprio a tutti. Io ho 64 anni, sono ultra sessantennte e quindi per età anagrafica sono a rischio. Io sono immunodepresso per le conseguenze delle terapie anti tumorali e quindi sono ancora più a rischio. Io sono bergamasco e purtroppo ho visto troppo da vicino la tragedia che abbiamo vissuto qui a Bergamo. Io sono un medico ospedaliero e quidi so bene di cosa stiamo parlando. E quindi, per tutte queste ragioni vi prego, vi supplico, anche in ginocchio, di rispettare la richiesta di mettere la mascherina, quella vera, non uno straccio che copra naso e bocca".

Il vicepresidente del Senato ha ricordato anche "il distanziamento, ma distanziamento vero, di non creare assembramenti anche nel fine settimana, quando sembra scattare il tana libera tutti". La condizione del Paese impone il massimo grado di attenzione per non oltrepassare il labile confine che ci divide dal disastro economico, sociale e sanitario.

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