Cronache

Senza colpe giustifichiamo ormai tutto

Senza colpe giustifichiamo ormai tutto

Si riesce a giustificare qualunque cosa accada, e così, invece di riflettere sull'accaduto, ci si concentra sulla giustificazione con pretestuosi dibattiti e argomentazioni. In fondo, si può giustificare tutto usando interpretazioni sociologiche, storiche, psicoanalitiche. Ci sarà l'imbarazzo della scelta per trovare il modo di discolpare anche i quattro giovani napoletani che hanno gettato in un cassonetto dei rifiuti di Napoli un disabile: loro si sono giustificati dicendo che è stato «un gioco contro la noia». È dunque facile immaginare la quantità di varietà sociologiche e psicoanalitiche a disposizione per interpretare i motivi che hanno portato a compiere quell'atto criminale, ma senza scomodare sofisticate interpretazioni, ci sono semplici comportamenti quotidiani che mostrano la nostra profonda crisi di assunzione delle responsabilità. Siamo incapaci di dire apertamente: «È colpa mia». Mettiamoci una mano sulla coscienza: quante volte nella nostra realtà famigliare cerchiamo delle scorciatoie per non prenderci responsabilità, giudicando colpevoli determinate azioni e sanzionandole di conseguenza? Se poi andiamo a vedere cosa succede nel mondo della politica qui si raggiunge il grottesco o il dramma: mai nessuno è colpevole. Si educa con l'esempio, non con le prediche, e gli esempi che arrivano dalle famiglie, dalla politica portano a offuscare colpe e responsabilità. Quei ragazzi di Napoli che gettano nell'immondizia uno sventurato sono dei criminali che non sanno cosa sia la colpa, non si sentono responsabili, ma hanno imparato a giustificarsi nel modo più sfrontato e cinico. È stato un gioco, dicono, per superare la noia: c'è più colpa in questa giustificazione che nel gesto criminale, ovvero, la violenza del crimine si comprende nella volgarità della sua giustificazione. Certo, in questi frangenti si evoca la crisi di valori, l'essere umano trattato come cosa tra le cose, la globalizzazione e chi più ne ha più ne metta: quei quattro napoletani sono dei criminali punto e basta.

E in questo stesso modo si dovrebbero valutare simili situazioni che sempre più di frequente stanno accadendo, con la consapevolezza che i peggiori esempi con cui si giustifica tutto e tutti sono purtroppo intorno a noi.

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