Il caso della compravendita immobiliare tra fratelli sanzionata dall'Agenzia delle Entrate è un caso classico di donazione senza scrittura privata (semplice o notarile). Se, ad esempio, i genitori regalano a un figlio non convivente e a basso reddito mille euro per comprare uno smartphone, tutti rischiano grosso. Il ragazzo perché potrebbe essere intercettato dal redditometro ed essere tenuto a pagare Irpef non versata, il papà e la mamma perché il regalo potrebbe esser interpretato come un prestito ed essere sanzionati sugli interessi non dichiarati.
Dunque, è sempre meglio usare strumenti tracciabili come assegni e bonifici con relativa causale tipo «regalo». Per cifre cospicue meglio l'atto di donazione: per parenti in linea retta c'è un'aliquota del 4% e una franchigia di un milione. Tra fratelli e sorelle l'aliquota sale al 6% con franchigia da 100mila euro.
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