"Serve più ambizione o il virus lascerà danni peggiori del previsto"

Panetta (Bce) invita i governi a fare presto su definizione dei Recovery Plan e riforme

"Serve più ambizione o il virus lascerà danni peggiori del previsto"

La pandemia di coronavirus lascerà all'economia europea danni maggiori di quelli che vediamo ora. Fabio Panetta, componente dell'esecutivo della Bce, chiede perciò maggiore ambizione nella politica monetaria e fiscale per stimolare l'inflazione e la crescita nella zona euro. «Potremmo aver definitivamente perso due anni di crescita, l'inflazione rimarrà al di sotto del nostro obiettivo del 2% a medio termine», ha dichiarato in un'intervista a El País sottolineando che «dobbiamo essere più ambiziosi per aumentare il potenziale di crescita e avvicinare l'inflazione al nostro obiettivo, dobbiamo dare ai consumatori e agli investitori maggiori garanzie sulle prospettive dell'economia europea».

Anche se si riuscisse a uscire presto dalla pandemia, il danno potrebbe essere maggiore di quello osservabile attualmente. Per questo motivo Panetta ha evidenziato che «l'economia deve essere sostenuta con il livello appropriato di stimolo monetario e fiscale: la prudenza ci dice che è meglio iniettare troppi stimoli che non essere all'altezza». Inoltre, per il membro italiano del direttivo della Banca centrale esiste «un rischio significativo di divergenza» nella ripresa tra i vari Paesi dell'Unione. Di qui la necessità di utilizzare «saggiamente» i 750 miliardi di euro del Next Generation Eu per rendere l'uscita dalla crisi «più omogenea». Oltre ad attuare i piani nazionali di ripresa «in modo che la Commissione possa presto erogare i fondi», prosegue Panetta, è necessario «considerare nuovi impulsi fiscali in modo che la domanda possa tornare più rapidamente al suo potenziale». L'esatto contrario di quanto affermato ieri dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, secondo cui «l'economia in Usa è a una svolta perché la maggiore crescita dovrebbe assicurare più posti di lavoro, sebbene il rischio maggiore rimanga una recrudescenza del Covid-19».

Quanto ai tempi per l'operatività del Recovery Fund, Panetta ha auspicato che «la Corte tedesca prenda una decisione il prima possibile, perché c'è bisogno che i fondi Ue siano disponibili rapidamente». Tali risorse, ha concluso, «dovranno essere accompagnate in ogni Paese dalle riforme».

A questo proposito, il governo italiano è ancora impegnato nella stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza che dovrà essere presentato a Bruxelles entro fine mese. Oltre ai tempi stretti, i maggiori problemi sono rappresentati dalla compatibilità dei progetti con il quadro dei finanziamenti europei (circa 191,5 miliardi di euro di cui 122 miliardi di prestiti) in quanto a un primo screening del governo le richieste dei singoli ministeri eccederebbero di circa 30 miliardi di euro le disponibilità.

In ogni caso, il documento che dovrebbe giungere in Parlamento il 26 o il 27 aprile punterà tutto sulla transizione ecologica (80 miliardi), sulle infrastrutture (50 miliardi) e sull'innovazione digitale (38 miliardi). Il prossimo step è invece rappresentato dal nuovo scostamento (da definire in concomitanza con il Def) e il cui importo dovrebbe essere superiore ai 32 miliardi. Un puzzle difficile da comporre.

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