"Sesso e droga alla festa". Il figlio dello sceicco trovato morto a Londra

Sheikh Khalid, 39 anni, era stilista ed erede di un potente governatore degli Emirati

"Sesso e droga alla festa". Il figlio dello sceicco trovato morto a Londra

Beirut - Un party all'insegna di droga, sesso e ogni tipo di trasgressione. Questa la probabile causa della morte, lunedì notte nel quartiere di Knightsbridge a Londra, di Sheikh Khalid bin Sultan Al Qasimi. Il trentanovenne era l'erede dello sceicco Sultan bin Muhammad Al Qasim, governatore della città di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, dal 1972, uomo potentissimo e con una fortuna incalcolabile. A rivelare la morte è stato il tabloid britannico The Sun.

Secondo il giornale, l'abitazione faceva parte di un palazzo a 12 piani dove le case arrivano a costare anche 90 milioni. Nel festino sarebbero state trovate ecstasy, eroina, funghi allucinogeni, cocaina, crack. Il padre ha espresso il suo dolore in un post su Instagram martedì, dicendo che suo figlio era «affidato a Dio». Negli Emirati sono stati dichiarati tre giorni di lutto nazionale e bandiere a mezz'asta. I funerali si sono tenuti mercoledì a Sharjah, davanti a migliaia di persone.

Da Scotland Yard non è trapelato nulla e la polizia londinese ha definito la vicenda «inspiegabile». L'autopsia è stata realizzata martedì, ma non ha chiarito le cause del decesso. Anche gli altri invitati del party sono rimasti nell'anonimato. Al Qasimi era uno stilista conosciuto, aveva appena presentato la sua collezione primavera/ estate 2010 alla settimana della moda londinese. Ed era stato molto applaudito dalla critica. Si era laureato in architettura e design della moda presso la prestigiosa scuola d'arte Central Saint Martins di Londra. Il suo debutto è stato nel 2008 in collaborazione con lo stilista Elliott James Frieze. Il ministero degli affari presidenziali degli Emirati Arabi Uniti ha rilasciato una dichiarazione di cordoglio: «Il presidente Sua Altezza Sheikh Khalifa bin Zayed Al Nahyan piange per il dolore e la tristezza, la morte di Sheikh Khalid bin Sultan bin Mohammed Al Qasimi, figlio del sovrano di Sharjah, in preghiera ad Allah Onnipotente riposi la sua anima in pace e concedi alla sua famiglia pazienza e conforto».

Ma non è il primo dolore dello sceicco. Già nel 1999 morì il figlio maggiore Mohammed. Causa: un'overdose all'età di 24 anni nella casa di famiglia a East Grinstead, nel Sussex. Il corpo del giovane fu trovato riverso in un bagno, il pavimento cosparso di siringhe e con la cravatta al braccio come laccio emostatico. Al Qasimi prima della morte era stato coinvolto in una disputa sul design di una T-shirt della sua collezione autunno/inverno 2017. Era stata imitata dal marchio francese Vetements nella sua sfilata primavera/estate 2020 a Parigi. Sulla maglietta era scritto «Non sparare» in arabo, francese e inglese. Come quella indossata dai giornalisti in Libano durante l'invasione israeliana nel 1982. Al Qasimi aveva dichiarato a Vogue Arabia: «Capisco cosa stanno facendo. Si tratta di consumismo. Ho usato quella stampa per evidenziare la difficile situazione in Medio Oriente. Non penso che capiscano cosa significano queste parole per noi arabi».

In tanti hanno espresso il loro dolore per la sua scomparsa. «Un giovane stilista di talento - ricorda Caroline Rush, ad del British Fashion Council - le sue collezioni erano moderne, eleganti e lungimiranti».

«Una persona meravigliosa e un gran lavoratore» racconta l'amico e collega, Elliott Frieze. «Ha amato la vita, era molto estroverso», ha affermato un amico in anonimato. «Una persona molto gentile e generosa». «Non gli importava molto dell'ego - avrebbe potuto farlo, ma non lo ha mai fatto».

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