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Settimana di Ferragosto con l'incubo spostamenti. Da Milano posti esauriti

La riduzione degli spazi sui convogli mette in crisi i turisti. Per il Sud biglietti già terminati

Settimana di Ferragosto con l'incubo spostamenti. Da Milano posti esauriti

E ora che si fa? Dopo il repentino dietrofront del governo che nello spazio di 24 ore ha prima tolto e poi reinserito il distanziamento al 50 per cento a bordo dell'Alta velocità, è scoppiato il caos. Proprio in quella finestra temporale si sono collegati ai portali migliaia di passeggeri, nella speranza di trovare finalmente un posto, spessissimo per il Sud in vista delle vacanze. Gli stessi si sono trovati invece con un avviso di cancellazione. C'è chi ha scoperto il cambio programma solo una volta arrivato in stazione, chi da ore tenta invano di mettersi in contatto con il call center, chi non ha mai ricevuto nessuna telefonata. L'incertezza del governo arrivato con un decreto di Speranza si abbatte direttamente sui viaggiatori. Sono loro che da domenica mattina, quando c'è stata la retromarcia, pagano le conseguenze più pesanti. A rendere ancora più caotica la situazione la stagione: la prima settimana di esodo rischia di rivelarsi ricca di disagi per molti passeggeri e prendere un treno diventerà un vero e proprio colpo di fortuna. Sono già esauriti quasi tutti i posti sui treni Frecciarossa in partenza da Milano per il Sud del prossimo weekend.

Dopo il dietrofront del governo sul distanziamento dei passeggeri a bordo, i biglietti vendibili si sono dimezzati ed è quasi tutto sold out. E alle stazioni si respira tutta la rabbia e la frustrazione dei viaggiatori finiti in questa bolla di incertezza e di cambi repentini, di gente che aveva prenotato viaggi per lavoro costretta a cambiare gli appuntamenti e vacanzieri che non sanno come raggiungere la meta già prenotata e pagata. Tra le code della gente che aspetta di capire qualcosa di più dalle aziende ferroviarie c'è chi cerca alternative, c'è da capire come ottenere i rimborsi e poi inizia la trafila e incrocia le dita per posti liberi.

«Mi è arrivata una mail da Trenitalia due ore prima di partire che mi informava che il mio posto era saltato per il distanziamento», spiega una ragazza dalla stazione di Milano. «Le solite idee poche e confuse del governo», racconta arrabbiata una signora sulla sessantina. C'è chi la prende con filosofia e saggezza, «Tutto sommato meglio il distanziamento, specie per viaggi lunghi di 5 ore, non si sa mai chi si siede vicino, però si poteva organizzare meglio, alla fine siamo noi a pagare». Le addette alle informazioni della lounge Italo della stazione Tiburtina a Roma lo ammettono candidamente: «Qualora non trovi posto sui nostri treni, le conviene prendere Trenitalia». La concorrenza. Solo i clienti di Italo, in questa situazione, sono stati 8mila, con 8 convogli annullati di netto: l'avviso conseguente però non è arrivato tempestivamente. «Le alternative non ci sono. Rimborseremo il valore del biglietto al 100%, ma purtroppo per oggi non abbiamo più posti», ripetono da Italo.

E in aereo? Il Comitato tecnico scientifico questa settimana interverrà per uniformare le regole anti-pandemia in materia di trasporto e allora le compagnie, a iniziare da Alitalia, dovranno correre ai ripari. Alitalia ha già fatto sapere che interverrà utilizzando velivoli più grandi in modo da garantire il numero di posti, soprattutto verso le rotte al Sud Italia.

Va detto che l'ex compagnia di bandiera è ancora al primo posto per il traffico nazionale, 11,8 milioni di passeggeri, insidiata sempre da Ryanair con 11,2 milioni di passeggeri. E proprio le compagne low cost che non dispongono di mezzi più capienti, rischiano di più a causa delle norme sul distanziamento.

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