"Se Luigi Di Maio fa il ministro del Lavoro, io potrei tranquillamento andare a Sanremo a cantare". Beppe Severgnini risponde così, causticamente, al leader del Movimento 5 Stelle che aveva criticato l’operato della giuria degli esperti e d'onore del Festival della quale il giornalista ha fatto parte in occasione della 69esima edizione della kermesse musicale.
L'affondo del direttore di Sette del Corriere della Sera è arrivato sul piccolo schermo, durante Otto e Mezzo condotto da Lilli Gruber, su La7.
Il vicepremier pentastellato, su Facebook, aveva scritto: "La giuria, composta da critici musicali del 'calibro' di Beppe Severgnini, e la sala stampa, hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto.
Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic".Infine, Severgnini ha chiosato: "È surreale, in Italia sembra di vivere ormai in un film di Mel Brooks…".
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