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La sfida della Brambilla: "Proteggere gli animali: inseriamoli nella Carta"

L'ex ministro lancia l'appello: "Sono esseri senzienti, è tempo di riconoscerlo"

La sfida della Brambilla: "Proteggere gli animali: inseriamoli nella Carta"

«Gli animali non sono cose». Quello che per molti può sembrare una banalità, per altri non lo è.

Ecco perchè Michela Vittoria Brambilla, insiste e non si arrende. La sua battaglia in difesa degli animali continua. «A molti sembrerà ovvio, ma per la politica e per il diritto non è così: gli animali sono esseri senzienti, non cose.

Un'ottima occasione per ribadire il concetto e chiedere decisioni conseguenti è firmare online la petizione a sostegno della mia proposta di legge costituzionale che riconosce gli animali come esseri senzienti». Lo ha detto ieri, a Milano, la Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente e del Movimento animalista, durante la manifestazione «Gli animali non sono oggetti, ma i nostri affetti», invitando i cittadini a firmare sui siti www.nelcuore.org oppure www.leidaa.info. Già all'inizio della precedente legislatura aveva tentato di introdurre nell'ordinamento giuridico italiano la soggettività degli animali, ovvero il riconoscimento del fatto che siano esseri senzienti e, come tali, soggetti portatori di diritti e non semplicemente «res», ovvero cose, così come previsto nel codice civile del 1942. «Nonostante la cosiddetta fase costituente che aveva caratterizzato il passato Parlamento spiega la deputata di Forza Italia, che è anche presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali che raccoglie esponenti di tutte le forze politiche - non se n'è fatto nulla. L'attuale maggioranza, nonostante gli sforzi di un buon ministro dell'Ambiente come il generale Costa, non ci lascia molte speranze, ma siamo nel 2019, abbiamo una popolazione che ha un forte sentimento animalista e non possiamo permetterci di avere ancora dei codici che come mentalità sono fermi al periodo della seconda guerra mondiale». L'opinione pubblica deve dare un segnale. «Cambiare la Costituzione in senso più animalista dice ancora Michela Vittoria Brambilla - è una battaglia di civiltà ed è il solo modo per sancire una volta per tutte che gli animali sono esseri vivi e bisognosi di tutela. Sono i nostri affetti e sono davvero membri delle nostre famiglie».

Un cambiamento che non sarà semplice: le leggi costituzionali necessitano di una procedura più complessa. Altri Paesi hanno già pensato agli animali: sono già menzionati nelle Costituzioni di Paesi europei come la Germania, l'Austria e la Svizzera.

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