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"Sfiduciatelo in Aula...". Bersani sfida chi vuole Draghi al Colle

Pier Luigi Bersani interviene sul dibattito attorno all’elezione del nuovo Capo dello Stato e respinge l'ipotesi di un semipresidenzialismo de facto

"Sfiduciatelo in Aula...". Bersani sfida chi vuole Draghi al Colle

“Si vuole togliere la fiducia a Draghi? Lo devono fare in Parlamento perché la nostra Costituzione dice questo. Non è che lo mandano al Quirinale per andare a votare". Così Pier Luigi Bersani, intervistato a Tagadà su La7, interviene sul dibattito attorno all’elezione del nuovo Capo dello Stato.

L’ex segretario del Pd considera “un eccezionalismo che si pensi sia alla proroga del presidente della Repubblica sia fare presidente della Repubblica un presidente del Consiglio...”. E aggiunge:“Alle cose eccezionali si può anche arrivare se c'è una crisi drammatica, ma contesto il fatto che non si parta dal normale". E, a tal proposito, precisa: “Dopo sette anni scade un presidente, se ne trovi uno che piaccia a tutti, che abbia lo standing di Mattarella". Riguardo, invece, all’idea di aprire, attraverso l’elezione di Mario Draghi al Colle, la strada a un semipresidenzialismo di fatto, dice: "Fatevelo di legno il Presidente della Repubblica, visto che della Costituzione non frega niente a nessuno. Faccio gli auguri a Giancarlo Giorgetti ora ha il problema di rimodulare la Lega. A quelli che hanno giurato sulla Costituzione dico: leggetela". Insomma, secondo Bersani "finché c'è questa Costituzione stare sui binari, perché se esci dai binari puoi magari andare più forte per 200 metri ma poi vai contro un muro”. Sul continuo toto-nomi per il Colle, Bersani osserva: "Questa è la solita tattica", nomi che si fanno per essere bruciati "ma anche quelli che lo fanno devono sapere che l'aperitivo è rispuntato come digestivo... stiano attenti".

Il deputato di LeU, infine, parla dell’ipotesi di elezioni anticipate e osserva:“Sento tutti dire che se si fa Draghi non si va a votare perché i parlamentari devono avere la pensione. Ma se si ragionasse così non ci sarebbero mai state le elezioni". D’altronde, FdI a parte, le elezioni le vorrebbero quei partiti che hanno diatribe interne.

Le elezioni sono state spesso una medicina per i contrasti interni, un'accelerazione per non pagare dazio quindi io non penso – chiarisce Bersani - che" il voto anticipato "non sia fuori dall'orizzonte per un pezzo largo del centrodestra e anche per qualcuno nel centrosinistra".

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