Sgarbi choc in tv: lancia dei sospetti sul Di Maio privato

Il gossip sul cerchio magico del candidato premier M5s, da Spadafora a Carelli

Sgarbi choc in  tv: lancia dei sospetti sul Di Maio privato

Dopo il sasso lanciato da Luigi Bisignani sulla «potente e litigiosa lobby gay all'interno del M5s», arriva con la proverbiale leggerezza Vittorio Sgarbi: «Recentemente ho scoperto che Di Maio ha un fidanzato, Vincenzo Spadafora. Sono felice finalmente di avere un premier gay, così sereno e affettuoso e sorridente» dice in diretta su RaiDue il critico d'arte, reduce da una sconfitta proprio con Di Maio nel collegio di Pomigliano d'Arco. Nessuna reazione ufficiale dai vertici M5s, l'unico contrattacco arriva dai grillini siciliani, che chiedono la rimozione di Sgarbi da assessore in Regione Sicilia perché «chi ricopre una qualsiasi carica pubblica deve comportarsi con disciplina e onore», mentre il professore si sarebbe macchiato di «continui e squallidi turpiloqui e reiterate offese indirizzate soprattutto contro Luigi Di Maio». Neppure il direttore di RaiDue Andrea Fabiano commenta, dalla Rai si limitano ad osservare che ognuno è responsabile di quello che dice in tv, specie in un programma in diretta. Ma su quali fonti Sgarbi si sarebbe basato per attaccare nuovamente Di Maio, stavolta con una storia a sfondo sessuale? Il sito Dagospia, riprendendo un'indiscrezione raccolta dal Fatto, scrive: «Prima dell'outing sulla presunta relazione tra di Maio e Vincenzo Spadafora, Sgarbi aveva incontrato in Transatlantico l'ex grillina Mara Mucci: Vuoi sapere cose contro Di Maio? Chiamami, so tutto. È lei la fonte?».

Con l'exploit elettorale del M5s, di gran lunga primo partito italiano, e l'ascesa di Di Maio, era inevitabile lo scatenarsi di attenzioni e pettegolezzi (in un comizio Beppe Grillo aizzava i suoi: «Il sistema ha reagito contro di noi, ma mi aspettavo molto di più, mi aspettavo un avviso di garanzia a me, la macchina piena di cocaina, o che finalmente scoprissero che Di Maio è omosessuale!»). Gossip che riguardano non solo il candidato premier, ma anche il suo entourage. Un altro nel mirino è l'ex direttore del tg di Sky Emilio Carelli, rivelatosi a sorpresa un supporter del M5s in concomitanza con l'annuncio della sua candidatura alla Camera, dov'è stato eletto e addirittura in predicato di diventarne il presidente. Un articolo del giornale on line cattolico La Nuova Bussola Quotidiana su monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione del Vaticano, e sul «grande spazio concesso dal plenipotenziario della comunicazione al mondo gay», si parla appunto di Carelli. Poiché «le malelingue cercano sempre conferme alle loro illazioni, notano che Viganò ha diretto dal 2013 al 2017 il master in giornalismo digitale alla Lateranense insieme ad Emilio Carelli, che svariati siti gay auspicano faccia, quanto prima, coming out». Si riporta anche un link con una vecchia intervista di Sette a Carelli, in cui gli si chiede a proposito della sua vita privata: «Un suo coming out potrebbe esserle dannoso?». Risposta: «Sinceramente credo che agli italiani queste cose interessino poco».

E sempre in ambienti vaticani è di casa Vincenzo Spadafora, il co-protagonista dell'uscita di Sgarbi.

Pure lui campano (di Afragola) e pure lui neoeletto, ombra di Di Maio e suo consigliere fidato, Spadafora dopo un inizio da seminarista e missionario laico ha trovato la sua vera missione nella politica, a 360 gradi, da sinistra a destra, dal verde Alfonso Pecoraro Scanio (primo ministro della storia a fare coming out nel 2000: «Sono bisex») fino al centrodestra (sempre con qualche poltrona in cambio) per poi rientrare nell'orbita Pd e infine, dopo aver dato un'occhiata a Italia Futura di Montezemolo, si accasa nel M5s dove cura per Di Maio le relazioni coi vari poteri, tra cui il clero, «soprattutto il clero» sottolinea il Foglio.

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