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Si fa presto a dire pane Da Aosta alla Sicilia ecco i 50 forni migliori

La guida specializzata del Gambero Rosso mappa eccellenze tendenze dell'arte bianca

Si fa presto a dire pane Da Aosta alla Sicilia ecco i 50 forni migliori

Pane al pane. Essere un pezzo di pane. Rendere pan per focaccia. Vivere a pane e acqua. Guadagnarsi il pane. Se l'importanza di qualcosa si potesse valutare del numero di proverbi e modi di dire che lo citano, il pane sarebbe certamente nella playlist delle cose più importanti.

Si fa presto a dire pane. Ma non si fa presto a farlo, come hanno capito milioni di italiani nel 2020, quando durante il lockdown un po' per noia e un po' per disperazione si improvvisarono fornai casalinghi. Pochi certamente dei prodotti di tale improvvisazione avrebbero meritato di entrare nella terza edizione della guida Pane&Panettieri d'Italia 2022 del Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con Petra-Molino Quaglia. Un volume che non solo segnala i migliori panifici italiani, ma che registra anche le ultime tendenze del settore: forni diffusi, forni con negozi virtuali, bakery di ultima generazione con bistrot e caffetteria annessi. Novità in molti casi incoraggiate anche dalla pandemia, che ha costretto molti panificatori a ripensare il proprio lavoro. Sempre mettendo al centro il pane, un prodotto sempre più da tutelare con un'attenzione rigorosa alla scelta delle materie prime, dalle farine al lievito e con un occhio all'etica e alla sostenibilità, in coerenza con quello che vorremmo del nostro futuro tutto. «In questa terza edizione della guida Pane&Panettieri - dice il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia - vogliamo celebrare il pane, un prodotto tradizionale ma che al tempo stesso è in continua evoluzione. È iniziata una nuova era per i maestri panificatori, che grazie al loro impegno e alla loro passione stanno rivoluzionando un settore che coinvolge sempre più i giovani, futuri protagonisti dell'arte bianca».

Ma vediamo dov'è che si può comprare il migliore pane italiano. Sono 50 i panifici premiati con il massimo punteggio dei Tre Pani. La Lombardia è in testa con 8 panifici premiati: tre sono a Milano e sono Crosta, Davide Longoni e Le Polveri. Ci sono poi Voglia di Pane a Brescia, Grazioli a Legnano, Panetteria Rio dal 1929 a Mantova, Forno del Mastro a Monza e Tilde a Treviglio . Ecco il Piemonte con sei locali con Tre Pani: a Torino Ficini, Perino Vesco, Luca Scarcella e Spoto Bakery. Poi Vulaiga a Fobello e Marcarino Roddino a Roddino. Con sei c'è anche il Veneto, e sono tutti locali di provincia: Olivieri 1882 ad Arzignano, Marinato a Cinto Caomaggiore, Zogno a Conselve, Forno Veneziano a Pieve di Sacco, Saporè a San Martino Buonalbergo e Il Fornaio Zenatti dal 1979 a Sommacampagna. In Emilia-Romagna altri sei forni top: Forno Brisa e Calzolari a Bologna, Micropaninficio Mollica a Carpi, Cappelletti&Bongiovanni a Dovadola, O Fiore Mio Hub a Faenza e La Butega ad Franton a Guastalla. Nel Lazio altri sei premiati: cinque a Roma (Bonci, Lievito Pizza Pane, Pane e Tempesta, Roscioli e Santi Sebastiano e Valentino) e Pezz de Pane a Frosinone.

Le altre regioni premiate sono la Sicilia con 4 (Francesco Arena a Messina, Guccione a Palermo, I Banchi a Ragusa e Martinez a Trapani), la Puglia con 3 (Panificio Adriatico a Bari, Il Toscano a Corato, Lula a Trani), Toscana (Pank La Bulangeria a Firenze e Lievitamente a Viareggio) e Campania (La Francesina Boulangerie a Ercolano e Malafronte a Gragnano) con 2 e con 1 Valle d'Aosta (Le Coin du Pain a Saint-Christophe), Trentino (Panificio Moderno a Isera), Friuli-Venezia Giulia (Jerian a Triste), Marche (Pandefrà a Senigallia), Basilicata (Pane e Pace a Matera) e Sardegna (Pbread Natural Bakery a Cagliari).

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