Parigi brucia

Siamo tutti sotto attacco. Anche delle "cyber-bufale"

Dal concerto sbagliato degli "Eagles of Death Metal" al corteo di solidarietà tedesco mai avvenuto, tutte le false notizie su Parigi

Siamo tutti sotto attacco. Anche delle "cyber-bufale"

Parigi, sangue e bufale. «Ci sono dei sopravvissuti all'interno. Stanno ammazzando tutti. Uno per uno. Fate presto!», si leggeva alle 23 in punto della notte. Ma poi ci sono i fakes - come li chiamano oltreoceano - alcuni ingenui, altri strumentali.

Dalla mezzanotte del 14 novembre, poche ore dopo l'inizio dell'atto terroristico, il web impazzisce e una delle prime immagini a circolare è quella della band Eagles of Death Metal all'interno di un teatro colmo. L'immagine viene presentata come il concerto al Bataclan poco prima della strage, ma in realtà si scopre essere stata scattata durante quattro giorni prima a Dublino.

Il giorno successivo tutto il mondo è in cordoglio, si susseguono atti simbolici di vicinanza alla Francia. In tutto il mondo i principali monumenti si colorano di blu, bianco e rosso e tra questi spuntano anche l'Empire State Building di New York e le piramidi di Giza. Manco a dirlo, sono innumerevoli le pubblicazioni delle immagini, che però sono entrambe ritoccate. Il grattacielo americano, infatti, avrebbe poi spento l'illuminazione in segno di lutto, mentre i sepolcri egizi nella notte hanno brillato come sempre.

ntanto Parigi si sveglia nel terrore, vengono chiusi musei e scuole. Puntuali si susseguono scatti di una capitale francese deserta. Ma ancora una volta si tratta di falsi. Sono momenti immortalati in svariate occasioni e lo si nota dalla vegetazione non certo autunnale.

Siamo a domenica quando prosegue la caccia agli attentatori riusciti a fuggire prima del blitz delle teste di cuoio. Ed è su tantissimi schermi che circola l'immagine di un presunto kamikaze di Parigi che si sarebbe fatto una foto con un giubbotto antiproiettili addosso e il corano in mano. Peccato che dopo qualche ora esce fuori che l'uomo è un critico di videogiochi, che aveva pubblicato una foto mentre aveva in mano il suo Ipad e che ora vuole far causa alle tv di mezzo mondo. È questa una delle più gravi bufale, non solo perché accuratamente ritoccata, ma perché indice della volontà di ignoti di creare ulteriore panico.

Il lunedì successivo, alla notizia del bombardamento degli aerei francesi sulla roccaforte dell'Isis Raqqa, spuntano immagini dei missili con su scritto «From Paris With Love». In realtà la foto non ha nulla a che fare coi fatti di queste ore ma proviene da una pagina satirica che ironizza sull'esercito americano.

Ma i creatori seriali di bufale puntano anche sulla commozione, come nel caso dello struggente sms inviato alla madre dalla ragazza italiana presente allo stadio o come la storia inventata della donna scampata a tre attentati: dopo Sandy Hook nel 2012 e Boston nel 2013, sopravvissuta anche agli attacchi a Parigi.

Ci sono infine i cortei e le provocazioni di dubbia provenienza, un evergreen della disinformazione ai tempi di internet: se da una parte circola la foto del corteo di solidarietà in Germania (in realtà evento anti-immigrazione del 2014), dall'altra troviamo la festa a Gaza, con palestinesi che inneggiano agli attentatori (ma lo scatto risale al 2012 quando fu siglato un cessate il fuoco).

In Francia, però, hanno ben presto compreso il pericolo e negli scorsi giorni «Le Monde» ha aperto una rubrica anti-bufala sui fatti di Parigi.

Una lezione di giornalismo.

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