Cronache

Sicario a casa del giudice: vendetta per la sentenza. Figlio ucciso, marito ferito

Il killer un legale fatto radiare: la donna salva perché era in cantina. L'uomo morto suicida

Sicario a casa del giudice: vendetta per la sentenza. Figlio ucciso, marito ferito

Ha tentato di uccidere uno dei giudici più in vista degli Stati Uniti, ma dopo aver mancato il bersaglio grosso si sarebbe tolto la vita in auto, a pochi passi dalla sua abitazione. Gli Stati Uniti sono ancora sotto shock per quanto accaduto tra domenica e lunedì a North Brunswick, località del New Jersey. Il killer ha teso un agguato al giudice federale Esther Salas uccidendo il figlio Daniel di 20 anni, e ferendo gravemente il marito Mark Anderl, noto penalista. La donna si è salvata solo perché al momento dell'aggressione armata si trovava in cantina. Tutto si è svolto in una manciata di secondi: erano circa le 17 quando il killer, che indossava una divisa da fattorino della Federal Express, ha suonato alla porta della casa del giudice. Ad aprire è stato Mark Anderl, 63 anni, marito del presunto bersaglio.

L'aggressore, armato di pistola, ha esploso contro l'uomo almeno tre colpi. A quel punto è entrato in casa, imbattendosi nel giovane Daniel, freddato con un solo colpo che l'ha raggiunto al cuore. L'assassino ha quindi perlustrato la casa, alla ricerca del giudice che in quei drammatici attimi si trovava al piano inferiore nella zona della dispensa. Una casualità che le ha salvato la vita. L'aggressore ha lasciato l'abitazione, percorso circa una settantina di chilometri per poi togliersi la vita con la stessa arma nella sua auto a Rockland, nella contea di Sullivan, a pochi passi dall'appartamento in cui viveva. Al momento c'è molta cautela tra gli inquirenti, anche se è molto probabile che fosse proprio la giudice l'obiettivo del killer, sulla cui auto è stato trovato un pacco della Federal Express. Il sospetto deceduto sarebbe un ex avvocato, radiato dall'ordine professionale nel 2015 dopo essere stato condannato proprio dal giudice Salas. Si sarebbe quindi trattato di una vendetta meditata da tempo. Non è un mistero che Esther Salas, 51 anni, sia una donna nel mirino e non si contano le minacce di morte che ha ricevuto fin dal 2011, anno in cui l'allora presidente Usa Barak Obama la nominò giudice del tribunale distrettuale degli Stati Uniti, prima donna ispanica (di madre cubana e padre messicano) a servire come giudice federale nel New Jersey.

«Il lavoro mi pone nelle condizioni di vivere un'esistenza piena di rischi - aveva raccontato non più tardi di una decina di giorni fa ad una vicina di casa (intervistata dalla tv News12) - ma potrei impazzire se facessero del male alla mia famiglia». Francis Womack, sindaco di North Brunswick, scosso per l'accaduto, ha ribadito che la Salas «avrebbe avuto bisogno di una scorta, per via di un lavoro troppo pericoloso». Il suo caso di maggior profilo negli ultimi tempi è legato ad una frode finanziaria che coinvolse le star televisive di «Real Housewives of New Jersey», Teresa e Joe Giudice, che Salas ha condannato al carcere per frode fallimentare ed evasione fiscale. Tre anni fa balzò agli onori delle cronache giudiziarie per aver espresso parere contrario alla pena di morte nei confronti di Farad Roland, boss del narcotraffico, poi condannato a 45 anni. Da giovedì aveva presieduto una causa, tutt'ora in corso, legata alla Deutsche Bank, accusata di aver rilasciato dichiarazioni false e fuorvianti sulle sue politiche antiriciclaggio, non riuscendo di conseguenza a salvaguardare i clienti ad alto rischio.

Tra di loro figurava anche Jeffrey Epstein, il miliardario accusato di abusi e sfruttamento della prostituzione minorile che si è suicidato in cella a New York il 10 agosto dello scorso anno.

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