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E ora avanza l’ipotesi della lista Conte

Giuseppe Conte potrebbe essere tentato nella roccaforte pentastellata di lasciare il simbolo del Movimento e di provare la corsa con una compagine che porta il suo nome

E ora avanza l’ipotesi della lista Conte

Avanza l’ipotesi della lista Conte in Sicilia. L’ex premier, dopo il ricorso del tribunale civile di Napoli che nei fatti tiene in stand-by la sua posizione, potrebbe pensare alla roccaforte del Movimento per misurarsi con una lista con il suo nome e magari senza simbolo.

È quanto trapelato nelle ultime ore negli ambienti pentastellati, dove sarebbe circolata più di una semplice voce in merito all’intenzione di andare avanti con una lista senza stelle e solo con il nome dell’ex premier. Come riporta il Fatto Quotidiano sarebbe stato fatto addirittura un sondaggio per verificare tale ipotesi, tra l’altro con un ottimo riscontro.

Ecco perché Giuseppe Conte, aspettando il destino da presidente del M5s, pur accettando la sfida di riproporsi sulla piattaforma per quel ruolo, potrebbe cimentarsi, sin da subito, nel provare a realizzare un progetto in autonomia. Per tale ragione, già avrebbe riunito alcuni big del partito, liberi dal vincolo del secondo mandato, che avrebbero guardato con entusiasmo all’iniziativa.

Un progetto che sarebbe gradito dallo stesso Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture e candidato nel 2017 per i grillini alla presidenza della Sicilia. Quest’ultimo, nel caso in cui ci fosse una lista senza simbolo potrebbe ricandidarsi, altrimenti avendo già espletato due mandati nell’assemblea regionale, dovrebbe assistere alla partita da semplice spettatore. In questo caso potrebbe approfittarne l’europarlamentare Dino Giarrusso, che come sostenuto anche su queste colonne, però, non accetta diktat calati dall’alto.

Conte, allora, potrebbe sfruttare dell’opportunità siciliana per rinsaldare le file dei suoi ed evitare così ulteriori rotture. Un'eventuale lista con il suo nome potrebbe facilitare anche alleanze in vista delle amministrative di maggio, a partire dal Lazio, dove così sarebbero sciolti diversi nodi ingarbugliati. Esempio sono i casi di Guidonia e di Carrara, dove il M5s pur avendo delle fasce tricolori uscenti, pur di rafforzare il campo di centrosinistra, ha sacrificato i propri beniamini.

Non si esclude che l’esperimento della lista Conte in Sicilia potrebbe essere anche un antipasto in vista delle prossime politiche.

Se i sondaggi dovessero continuare a essere sfavorevoli al Movimento unito e la burocrazia interna dovesse rallentarne la corsa, non è da escludere che lo stesso ex premier potrebbe, sin da subito, staccarsi dal resto del gruppo e provare a essere con i suoi fedelissimi l’ennesimo partitino satellite del Pd.

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