Roma - Senatore Maurizio Gasparri, oggi il decreto Sicurezza Bis arriva al Senato, in Commissione Affari Costituzionali, in un momento difficile sul fronte dei rapporti tra Lega e Cinquestelle.
«Il decreto scade il 1 agosto, alla Camera è stata posta la fiducia, ci sono stati parecchi dissidenti tra i Cinquestelle, al Senato non è ancora chiaro cosa vorrà fare il governo e la maggioranza. Si sa solo che sono in difficoltà sui numeri a causa delle polemiche interne sulla Tav, sulla Russia e sui rapporti tra Salvini e Di Maio».
La Lega vorrebbe approvarlo al più presto. Cosa farà Forza Italia?
«Per il governo e la maggioranza c'è la possibilità di arrivare a un accordo anche con le opposizioni, è un provvedimento e una materia su cui c'è la massima sensibilità da parte nostra, ma riteniamo indispensabili modifiche per rafforzarne l'impianto in tema di stanziamenti, contratti, rafforzamento degli organici. Bisogna fare qualcosa di più. Serve un piano straordinario come dimostra anche la triste vicenda romana, non dimentichiamo che anche per quanto riguarda il riordino delle carriere la delega scade il 30 settembre».
C'è la possibilità che i vostri emendamenti vengano accolti?
«In linea generale non ci facciamo grandi illusioni visto che finora sia sul decreto Sicurezza 1 sia nel passaggio alla Camera di questo nuovo decreto c'è stata chiusura. E questo nonostante le nostre critiche fossero indirizzate verso ciò che non c'era piuttosto che sul merito del provvedimento».
Il governo obietta che c'è il rischio di finire nella palude dell'ostruzionismo.
«Per questo Forza Italia presenta una proposta chiara: non mettete la fiducia, concordiamo poche modifiche concordate, acceleriamo i tempi e programmiamo un rapido passaggio alla Camera per chiudere la questione. La nostra capogruppo Annamaria Bernini è pronta a discutere subito con i suoi omologhi e disponibile a trovare un accordo».
Cosa proponete nel merito?
«Una cosa molto semplice e concreta. Stabiliamo una posta di bilancio di un miliardo. E scegliamo dove indirizzarla, se sui rinnovi contrattuali, sul riordino delle carriere e su un piano di assunzioni».
Ci sono le risorse per fare questa operazione?
«Ci dicono che sono stati accumulati risparmi rispetto a quanto stanziato per quota 100, per il reddito di cittadinanza e la fatturazione fiscale. Dicono che sulla sicurezza dobbiamo essere uniti? Allora dimostriamolo con un fatto concreto, concentrandoci su una proposta, su una cifra, su una priorità. Se davvero interessa la sicurezza questo è un modo serio per dare un segnale al Paese. Non serve uno show senza mezzi».
Le forze dell'ordine sono d'accordo con questa impostazione?
«I sindacati sono d'accordo. Spero davvero nella ragionevolezza di tutti, non si può soltanto urlare sui social, bisogna anche parlare attraverso gli atti parlamentari. Serve un atto di ragionevolezza, un confronto in Senato sul merito, scoprendo le carte e analizzando insieme le carenze del provvedimento. Noi siamo pronti a garantire il rispetto dei tempi».
Fratelli d'Italia potrebbe unirsi a voi su una proposta di questo tipo?
«Non lo so, penso siano d'accordo, non è una proposta per fare rumore o fare ammuina in Parlamento, è qualcosa di concreto che presentiamo affinché venga approvato e aiuti davvero le forze dell'ordine a fare il loro lavoro e i cittadini a essere più sicuri».
Se la vostra proposta non verrà approvata come vi comporterete in aula?
«Presenteremo i nostri emendamenti e faremo di tutto affinché vengano approvati».
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