Coronavirus

Sileri attacca il dirigente: "Sparito da più di un mese"

Caos al ministero della Salute. Viceministro contro il segretario generale. E su Speranza: "Non ho deleghe"

Sileri attacca il dirigente: "Sparito da più di un mese"

«Il segretario generale del ministero della Salute su due mesi ha fatto un mese e mezzo di assenza: c'è qualcosa che non va». Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, lancia il macigno così, come nulla fosse, durante un'intervista a Mattino Cinque. Si parla di emergenza coronavirus, di burocrazia che rallenta i tempi della risposta del governo e «uccide l'Italia» e Sileri coglie l'occasione per togliersi anche parecchi sassolini dalle scarpe prima di lanciare l'affondo, ovvero un'accusa di assenteismo nei confronti del segretario generale del dicastero della sanità. Parole forti che rivelano una crescente insofferenza verso le commissioni tecniche e burocrazia. Il nome non lo fa ma non è necessario perché c'è un solo segretario generale ed è Giuseppe Ruocco, che ricopre quel ruolo dal 2017 quando gli fu assegnato dall'allora ministro Beatrice Lorenzin. Ruocco è poi stato riconfermato dall'attuale titolare del dicastero, Roberto Speranza, lo scorso dicembre. Da quando è iniziata l'emergenza Covid Ruocco è anche entrato a far parte del Comitato Tecnico Scientifico insieme agli altri esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, del Consiglio Superiore di Sanità.

Ed è proprio su questo doppio ruolo che Sileri appunta la sua attenzione. Anzi sui molti incarichi che ricopre il funzionario che, sempre a dire di Sileri, al ministero non mette quasi mai piede e dunque, «se hai 3 o quattro lavori sarebbe meglio che quel posto andasse ad un altro».

Ruocco ufficialmente non replica ma dai corridoi del ministero negano che il segretario generale sia un fantasma anzi dicono che è nel suo ufficio praticamente tutti i giorni.

Ma che cosa succede dunque al ministero della Salute? In un momento come questo sarebbe auspicabile che tutti lavorassero alacremente per andare nella stessa direzione, ovvero fuori dall'emergenza. E invece Sileri si sente tagliato fuori.

Quando è stato costretto all'isolamento perché positivo al Covid non è stato informato neppure sull'ormai famigerato studio che ipotizzava scenari catastrofici in caso non si fossero prese misure di sicurezza adeguate. «Avrei voluto riceverlo per mail ma mi risposero che era riservato e segreto e che poteva soltanto essere visionato» spiega Sileri. Peccato che il viceministro fosse bloccato a casa con il Covid e dunque non lo abbia ricevuto per tempo. Insomma Sileri lamenta in sostanza di non essere informato dal Comitato Tecnico Scientifico, e certamente proprio il segretario generale che è anche membro del Cts dovrebbe rappresentare il canale di comunicazione. Troppi ruoli per un uomo solo, insiste Sileri. «Anch'io che sono medico vorrei andare al fronte con i miei colleghi ma non posso farlo», dice il viceministro che prima di entrare in politica era salito alla ribalta della cronaca. Sileri insieme ad un altro ricercatore dell'Università di Tor Vergata aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale per protestare contro la chiamata in ruolo di altri due professori.

Sulle accuse di assenteismo Ruocco al momento non risponde ma sembra chiaro che il bersaglio che Sileri intende colpire è più in alto, ovvero il ministro Speranza. «Non ho deleghe quindi sono in affanno, potrei lavorare di più ma non posso farlo», confessa il viceministro che fin dall'inizio del suo mandato è entrato in attrito con Speranza. Ma non solo.

Fin dall'inizio dell'emergenza è cresciuta da parte di molti esponenti politici Cinquestelle l'insofferenza nei confronti del crescente potere dei «tecnici» che ricoprono un ruolo chiave nelle decisioni e che si dice vengano definiti «quelli del secondo piano».

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