Coronavirus

Sileri difende Salvini. E gela tutti sulla scuola

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha spiegato l’importanza del Green pass e ha ammesso che il ritorno degli studenti tra i banchi di scuola sarà "un processo graduale"

Sileri difende Salvini. E gela tutti sulla scuola

"Non ho dubbi che gli onorevoli dovrebbero essere tutti vaccinati, ma il Parlamento è un luogo di lavoro, come tale non ha obbligo di Green pass. Non metterei obbligo vaccinale nelle aziende". È quanto ha affermato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, nel corso del suo intervento a "The Breakfast Club" su Radio Capital.

Il sottosegretario alla Salute ha discusso di diversi delicati temi, tra cui il ritorno in presenza a scuola che potrebbe essere a rischio, ma ha puntualizzato che a suo parere non ci dovrà essere l’obbligo della vaccinazione anche se il numero di persone colpite dal coronavirus dovesse crescere notevolmente. In questo caso, ha ammesso Sileri, si dovrebbero mettere in campo misure che spingano i cittadini a farsi somministrare le dosi anti-Covid. Secondo il sottosegretario, infatti, nel caso in cui dovessero salire a dismisura i contagi allora "bisognerebbe pensare a strumenti che incentivino la vaccinazione" ma non vi dovrà essere l’obbligo di sottoporsi all’iniezione.

Sileri ha anche spiegato che al momento l'obbligo vaccinale nei luoghi di lavoro "non serve" ma tale una misura "potrebbe essere considerata, condivisa ed eventualmente applicata in caso di mutato scenario epidemiologico e in base all'andamento della campagna vaccinale" contro Covid-19, "che al momento sta andando molto bene".

Lo stesso Sileri, poi, ha provato a spengere le polemiche sul leader della Lega dopo le sue posizioni espresse sui vaccini e sul Green pass. Il sottosegretario, come a voler tenere i toni bassi, ha evidenziato che "Salvini non è un no vax, ha invitato alla prudenza. In questi tempi è facile ricadere in contenitori, bisogna stare invece attenti. Le discoteche, invece, potrebbero riaprire in sicurezza, a capienza ridotta e con i giusti controlli".

Altrettanto delicata è la questione della scuola. Sempre più sono coloro che vorrebbero abbandonare la Dad per fare rientro in aula. Eppure Sileri ammette che non vi sono certezze che a settembre si possa tornare alla normalità. "Se sono preoccupato per settembre? È una grande sfida, bisogna capire quanti italiani saranno vaccinati in quel momento. I contagi non avvengono a scuola, ma sui mezzi pubblici". Per il sottosegretario alla Salute "è difficile ricominciare in presenza a settembre, sarà un processo graduale". "Il Green pass per docenti non credo che si farà, per ora andiamo avanti con la vaccinazione. È una grande sfida, bisogna capire quanti italiani saranno vaccinati per quel periodo", ha aggiunto Sileri ribadendo che "i contagi comunque non avvengono a scuola ma sui mezzi pubblici".

Il sottosegretario alla Salute ha, inoltre, ricordato che il nuovo decreto introduce quello che può essere definito come un "Green pass 'alleggerito’, perché basta la prima dose" di vaccino anti-Covid "per ottenerlo, e ufficializza la revisione dei parametri tarati sull'attuale scenario epidemiologico". Sileri non solo ha sottolineato che questo documento è un "mezzo straordinario di prevenzione, anche ai fini della diagnostica" ma ha anche ricordato che il certificato "si può ottenere, oltre che con la vaccinazione, anche dopo un test diagnostico e questo può aiutare a rilevare i positivi".

L’obiettivo è quello di evitare che il Paese venga diviso in zone colorate. Una eventualità che comporterebbe nuove chiusure e limitazioni. Per questo, ha concluso Sileri, "ora dobbiamo difenderci mantenendo tutto aperto".

In tale ottica, ha garantito il sottosegretario, il Green pass rappresenta "un'arma per non tornare a vedere l'Italia a colori".

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