Simbolo M5s, torna Grillo e fa causa

Azione legale per riavere nome e logo. Conte: "Gli avvocati risponderanno"

Simbolo M5s, torna Grillo e fa causa
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Mesi di silenzio, poi la notizia, trapelata nel pomeriggio di ieri. Beppe Grillo (nella foto) non molla ed è pronto a riprendersi il simbolo del Movimento Cinquestelle. L'obiettivo? Impedire che quello che chi i grillini duri e puri chiamano «il partito di Conte» possa presentare le liste con lo storico logo pentastellato ai prossimi appuntamenti elettorali. A partire già dalle regionali di autunno nelle Marche e in Veneto, Toscana, Puglia e Campania.

Dal quartier generale di Conte non si scompongono e si dicono «assolutamente tranquilli» sui possibili esiti del ricorso di Grillo. «Se e quando dovesse esserci questa nuova iniziativa giudiziaria leggeremo le carte e i nostri avvocati risponderanno a tono», vanno all'attacco sempre fonti vicine a Conte, convinti della «solidità» delle ragioni giudiziarie del Movimento. «Per noi il simbolo appartiene all'associazione, non a una singola persona», aggiungono. In più, a sostegno, delle ragioni dei contiani ci sarebbe anche la scrittura privata tra leader e fondatore che impegnava il secondo a non fare contestazioni su nome e simbolo.

Insomma, è di nuovo Vietnam in casa Cinque Stelle. Per quella che si annuncia come una nuova puntata dello scontro tra il leader e il fondatore, esploso nell'estate scorsa, alle soglie dell'assemblea del M5s che ha decretato l'archiviazione della figura del Garante da parte degli iscritti. «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte», il congedo alla The Truman Show del comico. Poi il video dal carro funebre per celebrare le esequie della sua creatura. Ora il ritorno, senza fanfare, ma facendo filtrare che la mossa è dettata dalla volontà di «riappropriarsi del nome e del simbolo in vista delle prossime scadenze politiche, data la sempre maggiore distanza tra i valori del Movimento e l'agire della attuale dirigenza». Ostruzionismo per impedire a Conte di presentarsi con il logo con le Cinque stelle già a partire dalle prossime regionali. Dove il M5s, in Campania, potrebbe schierare anche un candidato presidente, probabilmente l'ex presidente della Camera Roberto Fico.

A livello giuridico, il ricorso di Grillo poggia su una sentenza del 2021 della Corte d'appello di Genova, che stabiliva la titolarità dell'uso del logo in capo al solo Grillo, seppure esistano tre diverse associazioni con il nome del M5s. La prima, fondata nel 2009 da Grillo e Gianroberto Casaleggio, la seconda creata nel 2012 da Grillo con sede a Genova e la terza, del 2017, fondata da Luigi Di Maio e Davide Casaleggio.

«Grillo non poteva permettere che il simbolo storico del M5s fosse usato da un partito che ne ha tradito tutti i valori», dicono i fedelissimi del comico. Arrivata dopo mesi di tentennamenti, con le voci di una trattativa per una «pace» con Conte volta a evitare l'ennesima disfida legale all'interno del Movimento. Nessuno o quasi, invece, crede che Grillo possa dar vita a un nuovo partito e scendere di nuovo in campo.

Lo scopo, dunque, è rendere difficile la vita a Conte, sperando in un Tribunale che gli inibisca l'uso del simbolo alle prossime elezioni regionali. Dal fortino dell'avvocato, invece, sono convinti: «Chi ha fatto ricorso ha sempre perso».

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