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La sinistra in corteo a Milano e Schlein usa l'antimafia per i soliti attacchi al governo

Ieri Elly Schlein è scesa in piazza per un "mondo senza mafie" con Libera. Ben 70mila persone che hanno onorato la memoria delle vittime

La sinistra in corteo a Milano e Schlein usa l'antimafia per i soliti attacchi al governo

Ieri Elly Schlein è scesa in piazza per un «mondo senza mafie» con Libera. Ben 70mila persone che hanno onorato la memoria delle vittime. Encomiabile sempre, figurarsi il 21 marzo, durante la giornata dedicata. Ma c'è un però evidente. L'occasione non si prestava troppo alla partigianeria. Eppure, una volta in marcia, la neo-leader del Pd ha chiesto al governo «uno sforzo in più» contro le mafie. Un tantino strumentale: il primo provvedimento messo in campo dal governo Meloni ha riguardato proprio la lotta alla mafia. E andrebbe tenuto a mente l'impegno istituzionale di questi tempi, quello suggellato dall'arresto di Matteo Messina Denaro. Ma siccome alla Schlein, e uno po' a tutta l'opposizione, mancano argomenti, ecco la polemica sul tetto del contante. La piazza, pure questa piazza, usata come megafono antigovernativo: la sintesi è tutta qua. Una mossa come tante per riempire il vuoto di progetto che corrisponde oggi al Partito Democratico.

Se ne è accorto persino Romano Prodi, che a L'Aria che tira su La7, ha invitato i dem a non limitarsi alle manifestazioni. «Va bene il pugno chiuso, ma al Pd servono anche un cuore aperto e un cervello fine», ha ragionato l'ex presidente del Consiglio. Insomma, il timore di Prodi e degli altri «saggi» è che il Pd svanisca in piazza i pochi contenuti politici rimasti. Comunque, la segretaria - come premesso - ha individuato il tetto al contante come leitmotiv di giornata. «Sappiamo che in momenti di difficoltà economica - ha dichiarato - , gli strumenti che ci diamo per contrastare l'infiltrazione delle mafie nell'economia legale devono essere ulteriormente rafforzati. E purtroppo non stiamo vedendo questo». E ancora, un carosello di critiche dirette all'esecutivo: «Non si fa alzando il tetto del contante, né agendo per indebolire le tutele della legalità nel codice degli appalti. Lo si fa con una grande operazione di maggiore trasparenza e controllo, di maggiore formazione fin dalle scuole e dentro le pubbliche amministrazioni, con una battaglia che è anche culturale». È la solita narrativa che sa di tutto tranne che di novità. E che usa attaccare il centrodestra, a prescindere, da qualunque pulpito e su qualunque cosa. Dal parterre presente in piazza difficile aspettarsi altro: il segretario della Cgil Maurizio Landini, l'ex candidato al vertice dei dem Gianni Cuperlo, l'ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e il primo cittadino meneghino Giuseppe Sala. Ma la giornata è tutta così, con la Schlein impegnata anche altrove dal tentativo di riportare la piazza «al centro del villaggio». La segretaria è passata su Rai Due, dove ha suonato Imagine durante Stasera c'è Catellan, svelando la sua ex fede milanista. «Ammetto che non seguo il campionato da un bel pò. Ho tifato da piccola Milan, poi Juventus, ora simpatizzo per il Bologna». E come mai ha cambiato? «Quando ho capito di chi era». Il riferimento è al Cav. Il partito radicale di massa, per usare l'espressione di Augusto Del Noce, è realtà. Nella stessa trasmissione, la Schlein ha elencato le priorità della sua visione: liberalizzazione delle droghe leggere per combattere la criminalità (Paolo Borsellino la pensava in maniera del tutto opposta), ambientalismo, con lotta al cambio climatico, e riconoscimento per i figli delle coppie omosessuali. Ci aspettano - questo è ormai chiaro - molte piazza occupate dalla Schlein e dai suoi alla scolastica maniera.

Questo è il metodo del «nuovo corso» del Pd.

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