Fisco, immigrazione, Europa: ecco il piano del Cav. "Prima la Sicilia, poi l'Italia"

Il leader di Forza Italia a Palermo a sostegno di Musumeci: "Fisco, giustizia, sicurezza e migranti, ripartire da qui"

Fisco, immigrazione, Europa: ecco il piano del Cav. "Prima la Sicilia, poi l'Italia"

Silvio Berlusconi è entrato in sala nel teatro Politeama di Palermo per la campagna in sostegno del candidato Nello Musumeci ed è salito sul palco dove ha salutato la folla. Poco prima del suo arrivo è entrata Francesca Pascale ed è partito l'inno di Forza Italia, poi si è diffuso un silenzio di attesa che è durato qualche minuto. Al cenno di un organizzatore tutta la platea si è alzata in piedi ed è scattato l'applauso. Cori di "Silvio" riempiono il teatro.

"Dovreste cantare "meno male che Silvio c'è", ha affermato il Cav. Che poi ha spiegato: "Il pericolo più grande per noi è quello di una guerra nucleare. Io figlio della guerra sono vissuto con la paura di una guerra nucleare per cinquant'anni. Oggi la situazione è molto più pericolosa perché la bomba ce l'hanno più paesi, tra cui quel dittatore della Corea del Nord".

Immigrazione di massa epocale

"Il secondo pericolo che vedo, dopo quello di una guerra nucleare, è quello della maggioranza della popolazione che vive nella povertà e che conosce come si vive nel nostro mondo. Allora non puoi meravigliarti se un ragazzo di 20 anni a piedi nudi con la stessa maglietta da cinque anni decida di affrontare il pericolo per venire da noi. E allora c'è il pericolo di un' immigrazione di massa epocale. Se si andrà avanti in una strada di litigi tra l'Europa e Erdogan, me l'ha detto lui, aprirà i cancelli e saremo invasi da milioni di profughi con lo status di rifugiati. L'Ue e la comunità internazionale devono svegliarsi: serve un enorme piano Marshall per investire in quei Paesi, in Africa, e produrre benessere". E ancora: "Gheddafi era un dittatore ma ormai lo avevamo addomesticato. Via lui, non siamo più riusciti a trattenere i migranti. Bisogna ripartire da lì. Va fatto un trattato con la Libia e con tutti gli Stati affacciati sul Mediterraneo e con gli Stati africani. Questo è un compito che dev'essere assunto non dall'Italia ma dall'Europa. L'attuale governo non è riuscito ad avere nessuna risposta positiva dall'Ue perché per averle occorre anche essere persone di peso".

Il ruolo dell'Europa

Berlusconi poi ha parlato di Europa: "Sono preoccupato: i Cinquestelle parlano male dell'Europa. L'Europa ha tanti tanti difetti, restrizioni assurde, che mette ai vostri pescatori, l'Europa non è oggi quella sognata dai nostri padri. Ma ha conseguito due traguardi importanti: dopo due guerre sanguinose abbiamo raggiunto la pace. Le frontiere, dove è stato versato sangue, oggi possiamo attraversarle con le merci senza una politica restrittiva. I siciliani non possono mettere la loro regione nelle mani del M5S, movimento pauperista e giustizialista, che fanno scappare coloro che i grillini odiano, cioè gli imprenditori, i risparmiatori e il ceto medio. E a chi non vota dobbiamo spiegare questo: non voti perché sei disgustato e rassegnato, ti capisco, ma questa volta ci devi andare perché è nel tuo preciso interesse farlo. Chi volta per i 5 stelle è una persona che non ragiona, che non ha testa".

"Crocetta ha derubato il vostro futuro"

"Ho visto i numeri del dopo Crocetta. Un disastro. Non è vero quello che dicono: il centrodestra organico ha governato la Sicilia per 9 anni e 8 mesi, il centrosinistra per 45 anni: questa è la proporzione delle responsabilità. La situazione della Sicilia su competitività e infrastrutture lascia sgomenti: sulle infrastrutture siamo al penultimo posto dell'Europa; l'Isola è al 237esimo posto su 263 regioni in Europa per competitività. Questa è l'eredità che ha lasciato il governo Crocetta che ha derubato il vostro futuro".

Il programma di Berlusconi

"Io credo di aver raggiunto un programma per quanto riguarda l'Italia che permette una rivoluzione gentile e questa riorganizzazione scientifica di cui il nostro Paese e la Sicilia hanno bisogno per avere un futuro. Questo programma l'ho fatto con centinaia di non-elettori, discutendo con loro le priorità. Ho parlato di questo programma politico alla signora Meloni e al signor Salvini. Meloni voleva più aiuti per i giovani e li abbiamo messi, il signor Salvini voleva uscire dall'euro ma forse lo abbiamo convinto che non è possibile. Nel centrodestra c'è concordia. Abbiamo concordato, tre ministri per Fi, tre per la Lega e due per Fdi".

Via la tassa sulla prima casa

"Toglieremo la tassa sulla prima casa, quella sulle donazioni e l'imposta sulle successioni. E penso che dovremmo anche togliere il bollo sulla prima auto", ha annunciato Berlusconi. Che poi ha aggiunto: "Serve una riorganizzazione scientifica degli enti importanti e con cui abbiamo normalmente a che fare. Serve una rivoluzione gentile, ma radicale e una volta al governo la faremo. Mi sono fatto fare un programma, che ha avuto un consenso largo, dai cittadini che abbiamo coinvolto e che non sarebbero andati a votare, e anche dai nostri alleati. Tra i temi di questo programma "la riforma della giustizia", "più sicurezza e prima cosa fermare l'immigrazione", la "pensione minima a mille euro e una pensione alle nostre mamme", "meno vincoli dall'Europa", nonché "meno tasse, con la flat tax, si pagherà dalle famiglie e dalle imprese sopra i 12.000 euro, questo abbatterà l'evasione fiscale. Toglieremo l'imposta sulla prima casa, via l'imposta sulle donazioni e sulle successioni, il bollo auto. Per ridurre le tasse dovremo ridurre le spese dello Stato e chiudere davvero, non come ha fatto Renzi, Equitalia".

"Se torneremo al governo faremo quello che abbiamo già fatto - abbiamo fatto tornare l'acqua a Palermo -. E il governo darà un aiuto per la statale Palermo Agrigento e per la ferrovia Palermo-Messina. E poi stop con le autorizzazioni preventive: con una misura del genere noi aumenteremo di un milione i posti di lavoro nell'edilizia. La lotta alla mafia deve essere sempre presente nel nostro programma".

Il Cav ha parlato poi dei frequenti cambi di casacca che si vedono in Parlamento e ha detto: "Bisogna introdurre il vincolo di mandato, basta con i cambi di casacca in Parlamento.

Chi lascia un gruppo deve lasciare il Parlamento, prenderà il suo posto chi viene dopo di lui".

E sulla squadra di governo in Sicilia ha annunciato che "Vittorio Sgarbi sarà assessore alla Cultura" e che Gaetano Armao sarà vicepresidente e assessore all'Economia.

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