La sinistra riempie mezza piazza per chiedere le dimissioni di Toti

Schlein, Conte e Fratoianni invocano "dimissioni in diretta" del presidente

La sinistra riempie mezza piazza per chiedere le dimissioni di Toti
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I tre leader dell'opposizione scelgono la piazza simbolo, quella sotto la sede della Regione, per chiedere tutti insieme a Toti di dimettersi «per non tenere in ostaggio la Liguria». Ma nonostante la presenza dei big Conte, Schlein, Fratoianni e Bonelli in piazza de Ferraris ci sono, stimate, circa duemila persone. Sventolano le bandiere del Pd, del Movimento cinque stelle, di Alleanza Verdi e Sinistra italiana, e suonano note di «Volta la carta» di De André. É una piazza politica contro il presidente della Regione nel giorno della notifica di una seconda ordinanza cautelare. La lista Toti punge: «Il centro sinistra riempie solo la metà all'ombra della piazza». Dal palco prende per primo la parola il leader del M5s: «Vorrei chiarire un primo punto a scanso di equivoci. Toti ha dichiarato che ci è rimasto molto male quando ha saputo di questa manifestazione.

Mi rivolgo a lui. Presidente, questa manifestazione non ha obiettivo di alimentare una gogna mediatica sulla tua persona - dice Conte - Ti difenderai in sede processuale e noi non siamo qui per una sentenza di condanna nei tuoi confronti, ma non vogliamo che tu emetta una sentenza di condanna nei confronti della tua Liguria. Ci accusano di essere forcaioli. Ma qui stasera non c'è nessuna forca, solo l'invocazione della nostra Costituzione». Mentre risuonano ancora le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha detto di «non aver capito» l'ordinanza del Riesame che ha confermato i domiciliari a Toti, la segretaria dem attacca: «Tutti garantisti, ma con ormai due accuse di questa gravità e entità, è chiaro che l'effetto è la paralisi della regione. Questo vuol dire creare incertezza per gli operatori economici, rallentare i cantieri e mettere a rischio nuovi investimenti. Per questo, ancora prima delle sentenze, e solo a quelle starà stabilire se c'è una colpevolezza o meno, c'è una gigantesca questione di opportunità politica - prosegue Schlein - Com'è possibile che che quando c'è stata una inchiesta grave in Puglia, "Tele Meloni" non ha parlato d'altro per due settimane. E quando arrestano un presidente della destra ci sono ministri che diventano avvocati d'ufficio». Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni parla di una piazza che può offrire «un'alternativa. Noi vogliamo che in questa Regione si vada a votare e vogliamo proporre uniti e unite insieme un'alternativa. Basta finanziamenti alla politica da chi ha rapporti di interesse con la pubblica amministrazione. Facciamo insieme questa battaglia di civiltà. Basta con gli scambi di favori. Toti si dimetta». Ha fatto sapere di non aver voluto partecipare invece, Riccardo Magi, più Europa, perché «ci sono tante buone ragioni politiche per attaccare frontalmente Toti. Ma sono convinto non faccia bene alla democrazia spostare lo scontro politico sul terreno giudiziario.

Se Toti dovesse essere assolto dalle accuse non vorrei

trovarmi ad avere tratto un vantaggio politico grazie a un'inchiesta infondata. Dopodiché il clima è già esasperato e lo è anche per l'ipocrisia della destra di governo, garantista con gli amici e manettara con tutti gli altri».

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