Rubrica Cucù

La sinistra con lo spacco laterale

Il Pd è diventato una gonna a balze, in ogni piega si annida un piccolo dissenso

La sinistra con lo spacco laterale

La sinistra, quest'autunno, si porta con lo spacco laterale. Non la scissione, ci vuol coraggio per compiere uno strappo del genere. Meglio lo spacco laterale, che mostra ma non denuda, allude ma non esplicita, separa ma non tronca. Spaccatura obliqua, non drastica.

Il Pd è diventato una gonna a balze, in ogni piega si annida un piccolo dissenso, è un kilt a quadretti formato da tanti piccoli clan. Ma poi tutti insieme fanno il PUM, Partito Unico Matteo. Per due decenni la sinistra italiana, a differenza degli altri partiti a conduzione personale, era l'unico Partito Collettivo. Come ai tempi del Pci, il Partito era il Dominus Assoluto e il leader era l'inquilino relativo. Negli anni ottanta il nemico del Partito era l'omone Craxi, che aveva ridotto il socialismo al craxismo.

Poi dagli anni novanta il capataz da vituperare fu Berlusconi, con contorno di Bossi, Fini e Casini coi loro partiti personali. A lui opposero Prodi che era il contrario di un leader, un'entità gommosa, una gelatina, non un leader o un capo-partito. Così opposero al leader-Narciso il premier-Narcosi per sedare il paese. Poi la sinistra si sentì un salame schiacciato nel sandwich tra due partiti personali, i grillini e i berlusconiani, e alla fine si squagliò e cedette al renzismo. Ora, per sopravvivere, il partito si mimetizza in forma di dc, con le sue correnti; ma al posto dello Scudo Crociato c'è lo Scudo Umano, il Renzi. Col forte rischio che pure la destra si riduca a una corrente esogena del renzismo.

Spacco collaterale.

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