La sinistra spara su Fontana. Ma tace sui propri governatori

Appalti e forniture fasulle, i guai "dimenticati" in Toscana, Lazio e Campania. Mascherine, scontro Zingaretti-Salvini

La sinistra spara su Fontana. Ma tace sui propri governatori

Le mascherine fantasma, i ventilatori mai consegnati, le strutture ospedaliere mai attivate. Non ci sono solo i camici della Regione Lombardia a far discutere. In varie Regioni governate dal centrosinistra, e in particolare nel Lazio, in Toscana e in Campania, ci sono vicende legate alle forniture anti-Covid su cui la magistratura sta facendo le sue verifiche. Nei giorni scorsi è stato lo stesso Matteo Salvini a mettere l'accento su quelli che, a suo dire, appaiono due pesi e due misure, sottolineando il caso dell'appalto fantasma delle mascherine del Lazio e tirando in ballo direttamente Nicola Zingaretti. Ieri una nuova puntata. «Ci sono scellerati che per farsi pubblicità tolgono mascherina», accusa il leader dem, riferendosi a Salvini. Che replica: «Pensi alle mascherine fantasma».

La vicenda venne portata alla luce il 7 aprile scorso dal Fatto Quotidiano. A metà marzo la Regione Lazio aveva commissionato l'acquisto di 10 milioni di mascherine professionali alla Eco.Tech, una «piccola società italo-cinese che solitamente si occupa di forniture elettriche. Una partita da 35,8 milioni mai andata a buon fine», scriveva il quotidiano. «Tutto ciò, nonostante una somma totale di circa 11 milioni anticipata dalla Regione e che ora andrà in qualche modo recuperata». Il rischio, però, è che la Regione non riesca a tornare in possesso delle risorse impegnate, dal momento che una polizza assicurativa sottoscritta da Eco.Tech si è rivelata non valida in Italia.

Dal Lazio alla Toscana. Qui nel mirino della magistratura ci sono appalti pubblici per almeno 100 milioni di mascherine e un valore di 45 milioni di euro, che - secondo l'inchiesta coordinata dalla Procura di Prato - sono state realizzate con materiali scadenti, che non rispettano i requisiti e l'efficacia filtrante dichiarati. Questo filone dell'inchiesta ipotizza i reati di frode nelle pubbliche forniture, truffa ai danni dello Stato, violazione del Codice degli appalti. L'accusa rivolta dalle opposizioni al governatore Enrico Rossi è quella di mancato controllo. «Rossi ha utilizzato, fin dall'inizio dell'emergenza, la distribuzione delle mascherine gratuite da parte della Regione solo come mezzo propagandistico» spiegava nelle scorse settimane il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti. La procura di Firenze ha anche aperto un'inchiesta sull'acquisto da parte di Estar, la centrale unica di acquisto per le aziende sanitarie toscane, di 200 ventilatori polmonari che l'ente regionale avrebbe pagato 7 milioni, con procedura d'urgenza, ma che non sarebbero mai stati consegnati.

In Campania, invece, Marcello Taglialatela, storico esponente della destra napoletana, ha presentato il quinto esposto presso la Procura della Repubblica di Napoli sulla vicenda ospedali Covid e sugli appalti nella sanità su cui si è concentrata anche una inchiesta di Fanpage. Su questo il questore della Camera Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia ha annunciato la presentazione di un'interrogazione al ministro della Sanità, Roberto Speranza. «La Sanità campana va subito commissariata per spreco di denaro pubblico e mancanza di trasparenza. In Campania ci troviamo di fronte all'ennesimo scandalo che qualcuno vuole nascondere in vista delle elezioni regionali. Ma i cittadini meritano di sapere la verità.

Prima di tutto bisogna fare luce sugli ospedali Covid di Caserta e Salerno, costati oltre 6 milioni di euro ai campani, che non sarebbero mai stati attivati in quanto privi di collaudo. A ciò, si aggiungono le ombre sulle forniture sanitarie».

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