La sinistra tifa contro e accusa la premier. "Ha ottenuto il nulla dal suo amico Donald"

Il "campo largo" chiede di riferire in Aula. Mirino sull'esecutivo, anche se a trattare è l'Unione

La sinistra tifa contro e accusa la premier. "Ha ottenuto il nulla dal suo amico Donald"
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Elly Schlein aspetta "una presa di posizione forte di Meloni", Giuseppe Conte accusa la premier di "aver concesso tutto agli Usa senza ottenere nulla". Alleanza Verdi e Sinistra invita la presidente del Consiglio a tenere "la schiena dritta" e riparte con il solito refrain: "Venga a riferire in Parlamento". Si accodano gli ex terzopolisti. Matteo Renzi se la prende con i "sovranisti alle vongole" e Carlo Calenda è categorico: "Strisciare ai piedi di Trump non ha prodotto risultati".

E, così, anche la lettera in cui il presidente Usa annuncia a Ursula von der Leyen l'introduzione di dazi al 30% nei confronti di tutta l'Unione Europea - lasciando comunque aperto lo spazio a una trattativa - diventa un tema che infiamma il rodeo politico interno. Insomma, l'opposizione contrattacca e ne approfitta per attaccare il governo, in primis la strategia della premier Giorgia Meloni.

Comincia la segretaria del Pd Schlein, che dice la sua da Roma, parlando a un evento del partito sulle politiche industriali. "Se aspettiamo che parli Meloni... - incalza la leader - Io esprimo l'auspicio che da qui al primo agosto ci sia il tempo per negoziare ed evitare una guerra commerciale che avrebbe conseguenze atroci sull'economia italiana, europea e americana. Dobbiamo far sentire la nostra voce contro questa follia autarchica". E ancora: "Ci aspettiamo una presa di posizione netta e forte, che fin qui non c'è stata, da parte del governo e di Giorgia Meloni. Perché non è che per le loro amicizie politiche possono danneggiare l'interesse nazionale e l'interesse europeo".

Anche se la trattativa sui dazi è in capo alla commissione Ue, il campo largo pressa Meloni. Conte non si risparmia. "Meloni si era candidata a pontiera per zero dazi, poi aveva detto che andavano bene anche al 10%, con oltre 100mila posti di lavoro a rischio. Una trattativa assurda, da dilettanti", scrive il leader del M5s. L'ex premier tira in ballo "Meloni e soci, fini strateghi che hanno concesso tutto e subito senza ottenere praticamente nulla". Secondo Conte "Italia ed Europa non si sono fatte rispettare". All'arrembaggio Avs, con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. "Giorgia Meloni non è in grado di difendere gli interessi nazionali", è la versione di Bonelli. Quindi la richiesta: "Venga in Parlamento a riferire perché la sua politica estera è stata un fallimento". Segue Fratoianni: "Aspettiamo parole chiare dal governo italiano e per una volta speriamo che siano in grado di avere la schiena dritta. Meloni ricordi di essere il primo ministro del governo italiano e non un ministro del governo Usa".

Calenda non nomina direttamente la premier ma comunque si butta a pesce nella polemica: "La strategia di strisciare ai piedi di Trump non ha prodotto risultati ma solo lesionato la nostra immagine di europei. Dazi unilaterali al 30% sono un ennesimo schiaffo in faccia. Spero che l'Ue reagisca. Con i bulli funziona solo la fermezza e la risolutezza".

Non manca il commento di Matteo Renzi. Che attacca: "Dazi al 30% e dunque Trump dichiara guerra (commerciale) all'Europa. Chi negli ultimi mesi ha esaltato quotidianamente l'importanza della relazione speciale tra Meloni e Trump oggi ha perso la voce. Muto all'improvviso.

E del resto stanno tutti zitti i sovranisti alle vongole, tutti zitti quelli che dicevano che i Dazi sono una opportunità, tutti zitti quelli che dicevano Tranquilli, ci pensa Giorgia". Con Meloni "l'Italia è più povera e ingarbugliata di prima", è la conclusione di Renzi.

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