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Siri, Salvini zittisce Di Maio: "Niente crisi, me le tirano fuori"

Giggino attacca (ancora) Siri: "Lo accompagniamo fuori dalla porta". Ma Salvini frena gli attacchi: "Non salta alcun banco"

Siri, Salvini zittisce Di Maio: "Niente crisi, me le tirano fuori"

Nel governo gialloverde la guerra è aperta. Gli scontri sono davvero dietro l'angolo e all'ordine del giorno. Se ieri sera si è consumato un Cdm di fuoco, questa sera Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono punzecchiati a distanza. La causa? Sempre la stessa: Armando Siri. Il vicepremier leghista, infatti, difende il sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dalle accuse di corruzione e, quando viene provocato sul tema da Di Maio, non cade nel tranello: "Confidiamo nella giustizia. Spero che Siri possa essere ascoltato dai magistrati il prima possibile perché lo ha chiesto".

Giggino, invece, si diverte ad attaccare la Lega e con Siri ci va giù pesante, tanto da volerlo accompagnare fuori dalla porta. Perché? Perché vuole le sue dimissioni. "Per noi se una persona viene arrestata o indagata per corruzione deve lasciare. Se non lascia, lo accompagniamo noi fuori dalla porta. Senza aspettare i magistrati", ha detto Luigi Di Maio a Taranto rispondendo ad una domanda sul "caso Siri". E dopo il benservito (o almeno, è quello che Di Maio spera si verifichi), il vicepremier grillino tira in ballo le solite storie grilline del "MoVimento del cambiamento": "Un governo del cambiamento mette in panchina una persona come Siri perché è sotto indagine per reati molto gravi. Mi aspetto da una Lega che dice di non c'entrare niente con corruzione e mafia, e giustamente io ci credo, di mettere in panchina Siri".

Ma nonostante Di Maio provochi all'impazzata, Salvini non si scompone più di tanto e non ha nessuna intenzione di far saltare questo governo, "ho tante di quelle cose da fare che, quattro anni, sono anche pochi per farle tutte". Così, dal palco della festa della Lega di Grumello del Monte (Bergamo), il leader del Carroccio confessa che questa "è stata una settimana bella tosta", ma non "non farò saltare alcun banco, sarò lì fino in fondo". "Certo - ha aggiunto parlando ai militanti del partito - lo diciamo a bassa voce, ogni tanto te le tiran fuori...".

E come dargli torto.

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