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Siria, Putin contro la tregua a Idlib

Bocciato il piano di Erdogan. L'Onu: "Subito corridoi umanitari"

Siria, Putin contro la tregua a Idlib

Nessun cessate il fuoco a Idlib. Nel vertice a tre di ieri sulla situazione dell'ultima provincia siriana in mano ai ribelli ha vinto la linea imposta da Russia e Iran a scapito di quella di Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, preoccupato di non riuscire a gestire le conseguenze umanitarie di un attacco a Idlib, al confine con la Turchia, in cui vivono 2,5 milioni di civili, ha proposto un accordo per evitare un «massacro». Il piano di Erdogan prevedeva, oltre al cessate il fuoco, che i 12 gruppi armati presenti nell'area (esclusi quelli terroristici) deponessero le armi e venissero evacuati in una zona cuscinetto non controllata dal regime di Bashar al-Assad ma dall'«opposizione moderata». Ma Vladimir Putin e il padrone di casa Hassan Rouhani - il vertice si è tenuto a Teheran - hanno bocciato la proposta. Secondo il leader del Cremlino, Assad ha «il diritto e il dovere di riconquistare tutto il Paese» e l'idea di una tregua totale nell'area è «inaccettabile», a maggior ragione perché, sempre secondo Putin, i terroristi presenti starebbero preparando un attacco con le armi chimiche. Come si legge nella nota congiunta, Iran, Russia e Turchia hanno concordato di continuare a lavorare «con spirito di cooperazione» per «stabilizzare la situazione» di Idlib. Niente tregua, ma non sarebbe nemmeno in programma un'offensiva. «Lavoriamo per riconciliare le parti del conflitto - ha detto Putin -. La nostra priorità è liquidare definitivamente il terrorismo in Siria». I raid aerei nella provincia, in realtà, sono già cominciati: martedì i missili russi hanno ucciso almeno 17 civili, di cui 5 bambini, e anche ieri, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, bombardamenti russi hanno colpito Idlib. Inoltre l'inviato speciale Usa in Siria, James Jeffrey, ha detto che ci sono «molte prove» di un imminente attacco chimico da parte del regime di Assad. Ieri sulla questione si è riunito anche il Consiglio di sicurezza Onu.

Secondo l'inviato speciale Staffan de Mistura bisogna subito aprire corridoi umanitari per evacuare i civili, mentre l'ambasciatrice Usa Nikki Haley ha previsto «conseguenze terribili» se siriani e russi lanciassero un'offensiva.

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