Con il sistema Kiva è la classe intera a vigilare In Toscana in un anno vittime dal 24 all'11%

Bullismo a soli 7 anni? Quasi non ci si crede. «Eppure, è così - spiega Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell'Educazione all'Università di Firenze - Già dall'età pre-scolare, dai 4 anni, si possono registrare episodi». La professoressa coordina un pool dell'ateneo che nell'anno 2013/2014 ha proposto la sperimentazione in dodici scuole (coinvolti 1.600 studenti e 100 insegnanti delle primarie e secondarie inferiori del capoluogo toscano, Lucca e Siena) di un nuovo metodo per combattere il fenomeno. Risultato: casi dimezzati. E da quest'anno viene anche testato in alcuni istituti siciliani nella provincia di Caltanissetta.

«Si tratta del metodo KiVa - spiega Menesini -, nato in Finlandia» dopo gravi episodi accaduti prima del 2008. Sparatorie, con ragazzi esasperati fino alla pazzia, trasformatisi in vendicatori. Su questi episodi e altri le società del Nord Europa ma anche quella Usa, hanno dovuto riflettere a fondo su se stesse, studiare il fenomeno scientificamente e trovare soluzioni: oggi il 90% delle scuole finniche adotta il sistema (già provato in Olanda, Galles, Lussemburgo, Estonia e Giappone) che, anche attraverso i docenti, agisce non solo sulle vittime e sui carnefici ma sull'intero contesto. «Proprio così - continua la professoressa - Spesso c'è una “maggioranza silenziosa”, che sono i compagni di classe, che vedono e tacciono». In sintesi, una sorta di connivenza. Lo studente preso di mira, magari perché timido o poco capace di difendersi o più debole, resta isolato, alla mercé dei bulli di turno, che agiscono quasi indisturbati. Da qui le due le mosse necessarie per contrastare il bullismo secondo KiVa: «Dieci lezioni educative in classe con docenti formati e un team di tre esperti per istituto pronti a soccorrere le vittime». Kiva agisce sulle dinamiche di gruppo, stimolando i ragazzi a sanzionare i bulli. Durante i test sono stati aiutati 36 studenti. E attraverso questionari del prima e del dopo si sono avute le prime immagini di un fenomeno che non si fa conoscere facilmente: nelle primarie sperimentali il 9,7% degli alunni si è dichiarato autore di prevaricazioni e a fine anno era a quota 3,6%; dall'altra parte le vittime: dal 24% sono scese fino all'11%.

Negli istituti secondari inferiori il bullismo passa dal 4,7% al 2,2%. Nelle scuole di controllo invece un quadro diverso...

Ma in Italia senza KiVa come si fa? «Ci si affida alla creatività - conclude -. Musica, teatro e sport; ma non sempre basta».

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