Slogan violenti, disordini e Trump come primo obiettivo. Ecco la galassia degli "Anti-fa"

Artefici della cultura "woke", si sono saldati con i "Black Lives Matter" e poi con i pro Pal

Slogan violenti, disordini e Trump come primo obiettivo. Ecco la galassia degli "Anti-fa"
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Non stupisce che sui proiettili utilizzati per uccidere Charlie Kirk il suo assassino abbia inciso in italiano "Bella Ciao" e la scritta "Hey fascist". Sebbene si descriva Tyler Robinson come un cane sciolto o addirittura lo si cerchi di accostare al mondo trumpiano, poiché proviene da una famiglia repubblicana, in realtà nella sua azione e nelle frasi scelte per compiere il suo gesto emerge tutta l'influenza di un mondo antifa violento che si è sviluppato ed è cresciuto negli Stati Uniti negli ultimi anni.

Dopo il 2016, con la vittoria di Donald Trump è esplosa la diffusione dei movimenti antifa che sono stati i principali artefici della diffusione della cultura woke con una saldatura tra i Black Lives Matter, i collettivi universitari e, più di recente, i gruppi pro Pal. In molte occasioni i movimenti antifa hanno promosso slogan violenti, partecipando a manifestazioni con disordini e scontri.

Nel 2021 il giornalista Jack Posobiec ha pubblicato il libro The Antifa, raccontando la storia segreta di questi gruppi negli Stati Uniti "guidati da un obiettivo primario: il rovesciamento dell'ordine politico esistente e del capitalismo stesso, sostituendolo con uno stato comunista". Per farlo, hanno individuato in Donald Trump il principale bersaglio da colpire ma, chiunque esprima idee e valori conservatori, è finito nel loro mirino a cominciare da Charlie Kirk. Non è un caso che in questi anni Kirk abbia subito gli attacchi più duri proprio dai movimenti antifa. Ciò non significa che il suo omicidio sia stato compiuto da esponenti di questi gruppi o che abbiano avuto un ruolo diretto nella sua uccisione ma, senza dubbio, hanno contribuito ad alimentare un clima di odio verso il mondo della destra.

È perciò bene conoscere quali sono le principali sigle dell'antifascismo militante statunitense a cominciare dall'Anti-Fascist Action, monitorato dal Dipartimento della Difesa Usa come "estremismo anarchico" nel 2021 che si ramifica in vari gruppi locali.

L'Anti-Racist Action opera attraverso l'organizzazione di contromanifestazioni e infiltrazioni in eventi di destra, mentre il Redneck Revolt promuove l'organizzazione di gruppi armati antifascisti che organizzano pattugliamenti per "proteggere le comunità marginalizzate". Anche il Puget Sound John Brown Gun Club promuove l'addestramento armato a la presenza a proteste, così come la Socialist Rifle Association.

Lo scorso aprile all'Università della California un gruppo di studenti conservatori appartenenti a Turning Point, l'associazione studentesca di Kirk, è stato aggredito da manifestanti mascherati appartenenti a gruppi antifa. In quell'occasione Kirk criticò l'università definendola "la scuola più militante del Paese, con la più grande presenza Antifa" e aggiunse: "Quando ho parlato lì nel marzo del 2023, i sodali dell'Antifa hanno vandalizzato la scuola, rotto le finestre e affrontato la polizia. Quello che abbiamo è uno schema ricorrente, senza segni di miglioramento".

Non a caso lo scorso giugno, durante le proteste per le leggi anti immigrazione scoppiate a Los Angeles, vari gruppi antifa hanno promosso la violenza tra cui "Unity of Fields" che, come spiegano esperti americani nel settore dell'estremismo: "Fa parte di un ecosistema di estrema sinistra che ha proliferato negli ultimi anni" dietro cui si

trovano gruppi che "esprimono disprezzo per la resistenza pacifica e glorificano atti di violenza, e persino omicidi". Tutto ciò contribuisce ad alimentare il clima di violenza in cui è maturato l'omicidio di Charlie Kirk.

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