Smascherato il corso antimilitarista

Il Mim non riconosce l'iniziativa di formazione per docenti: "Nessun esonero". Ira Cgil

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
00:00 00:00

Chi avesse ancora dubbi sulla manipolazione della verità, legga questa storia, che ne è un esempio da manuale.

I fatti sono questi: il Ministero dell'Istruzione non riconosce un corso di aggiornamento per i docenti (contro la militarizzazione della scuola), semplicemente perché non ha i requisiti per essere autorizzato ed esula dal mero aggiornamento professionale. Realtà manipolata: "Il ministero vieta il corso" scrive l'Usb, pronta a scendere in piazza martedì 18. La Cgil parla di "cancellazione", insinuando un'idea di censura, di divieto, di silenzio imposto. E poiché Usb e Cgil hanno canali di comunicazione e tam tam ben collaudati e facilmente infuocabili dai professionisti della polemica, ecco che il concetto diventa verità non più confutabile tra il popolo dell'"anti". E così anche su una certa stampa che dà per assodata la censura del corso.

Il corso in questione, organizzato dal centro Cestes per il 4 novembre (la giornata nazionale delle forze armate), è intitolato: "4 novembre, la scuola non si arruola". Sottotitolo: "Contro la militarizzazione della cultura, contro il riarmo e le politiche di guerra, per sostenere la Palestina, costruiamo l'alternativa". Relatore: Lorenzo Giustolisi, habitué delle piazze anti Israele. Premesso che ognuno può organizzare i corsi che vuole, ma se un sindacato chiede al ministero di far passare l'incontro come formazione dei docenti (con relativa concessione di crediti formativi necessari a scatti di carriera e aumenti), non può inserire nel programma interventi di propaganda o dai titoli di bandiera come: "La militarizzazione della formazione, tra scuola gabbia e Valditara" e, per di più, non può fare campagna pro pal. E tanto meno scandalizzarsi se il ministero non dà l'autorizzazione e, quindi, non concede il permesso retribuito ai prof che decidono di partecipare.

"Sono stupefacenti le dichiarazioni della Cgil a commento del mancato riconoscimento da parte del Mim del corso La scuola non si arruola - interviene il ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara -. La decisione del Ministero infatti non vieta alcunché: semplicemente non consente l'esonero dal servizio, e dunque a spese del contribuente, per chi volesse partecipare ad una iniziativa che non ha i requisiti per il suo riconoscimento ufficiale. Il corso ha d'altro canto i connotati di un'iniziativa propagandistica di natura prettamente politica. La Cgil dimostra di avere un concetto inquietante di democrazia: scambia la formazione per una occasione di indottrinamento contro il governo. I tempi in cui pretendevano di fare propaganda nelle scuole sono passati. Noi difendiamo la scuola costituzionale, che mette al centro il rispetto verso lo studente e la necessità di una formazione seria e non ideologica".

"Le motivazioni dell'annullamento sono risibili sostiene la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil -. Ritirare l'accreditamento per la presunta estraneità agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali dei docenti significa ignorare valori come quello della Pace espresso nella nostra Carta Costituzionale.

A fronte del fiorire di corsi e convenzioni che spingono le scuole verso la cultura della militarizzazione, quest'atto rappresenta l'ennesimo tentativo da parte del ministero di piegare la funzione della scuola a interessi e

ideologie di parte". Capito il messaggio? Secondo i sindacati le idee diventano "ideologie di parte" da denunciare solo se non sono della "loro parte". Ma questo si chiama dibattito politico, non corso di formazione per docenti.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica