Politica

Soldi alla Lega, Di Maio: "Credo a Salvini"

Il vicepremier Lugi Di Maio: "Non ho nessun imbarazzo, perché questa storia riguarda i tempi in cui la Lega era guidata da Bossi"

Soldi alla Lega, Di Maio: "Credo a Salvini"

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio in un'intervista a "La Repubblica" interviene sul delicato momento che sta vivendo la Lega, dopo la decisione della Cassazione in merito alla sentenza sui fondi indebitamente incassati. "La questione va affrontata per quello che è: la magistratura ha tutti gli strumenti per trovare quei soldi qualora ci siano. Salvini ha detto che sono stati spesi". E prosegue: "Io non ho nessun imbarazzo, perché questa storia riguarda i tempi in cui la Lega era guidata da Umberto Bossi".

E sulle polemiche contro la magistrature, nate dopo le dichiarazioni (a titolo personale) del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, Di Maio chiarisce la posizione dei Cinque stelle: "L’idea non è quella di creare una corrente unica. Bisogna assicurare la pluralità, ma fare in modo che le scelte nel Csm siano legate agli obiettivi della giustizia e non a interessi di corrente. La magistratura - prosegue - deve fare il proprio lavoro e noi non l’abbiamo mai attaccata, ma ci siamo sempre permessi di dire che, ad esempio, i magistrati che entrano in politica non possono tornare a fare i giudici".

Di Maio nega che il titolare del Tesoro abbia detto che nella prossima manovra di Bilancio non ci sono spazi per reddito di cittadinanza o flat tax: "Non mi risulta abbia detto questo. Abbiamo già lavorato con lui e Savona per far sì che all'Italia venga assicurato lo stesso trattamento degli altri Paesi europei". E sullo sforamento del deficit aggiunge: "Il nostro obiettivo è non accontentarci dello stato di bilancio vigente e della legislazione vigente. L'atteggiamento dell'Italia cambia ai tavoli sull'immigrazione e cambierà ai tavoli sull'economia".

In merito al decreto dignità non ancora approdato in Parlamento, il ministro osserva che "tutto quello che è migliorativo nei confronti dei diritti dei lavoratori va bene, quello che serve a precarizzare la loro vita no". Il taglio del cuneo fiscale selettivo, prosegue, "interesserà le imprese più deboli e le eccellenze, quindi le pmi con precise mission, come il made in Italy, le nuove tecnologie. Il dibattito parlamentare potrebbe inserirlo già nel decreto dignità". Il possibile inserimento dei voucher nel decreto "è una scelta che farà il Parlamento, ma non sono assolutamente intenzionato a far sfruttare i nostri giovani o meno giovani con i voucher". Di Maio sottolinea che "eravamo arrivati al punto in cui si pagavano in questo modo anche avvocati, ingegneri". "Se ci sono specifici lavori che ne hanno bisogno ne discuteranno le Camere, ma devono essere limitati" scandisce.

Di Maio si sofferma anche sul tema migranti. "Non solo i porti non sono chiusi, ma le nostre navi sono operative nel Mediterraneo". Le nostre navi, prosegue il vicepremer, "bastano se le consideriamo in continuo coordinamento con la guardia costiera libica, cui abbiamo appena garantito 28 nuove imbarcazioni". "Vogliamo potenziare le organizzazioni umanitarie sulla costa libica perché possano coordinare le operazioni di sbarco".

E prosegue: "Sono in continuo contatto con il ministro Toninelli, anche al di là delle mie prerogative, per seguire le operazioni di salvataggio. Ci tengo a dire che abbiamo vietato i nostri porti solo alle Ong che non si coordinano con la guardia costiera libica".

Commenti