I sondaggi fanno piangere Di Maio, Conte e Calenda. Boom di Forza Italia

Con la scissione M5s e Di Maio diventano irrilevanti. Azione è appena al 3%. Esulta il centrodestra in crescita. Con Forza Italia sfiora il 10%

I sondaggi fanno piangere Di Maio, Conte e Calenda. Boom di Forza Italia

Le intenzioni di voto degli italiani dell'ultima settimana parlano chiaro: lo scisma del Movimento 5 stelle voluto da Luigi Di Maio, che ha lasciato in modo roboante il partito che gli ha fatto da incubatore politico portando con sé decine di parlamentari, ha segnato la fine dell'ideologia grillina nello scacchiere politico del nostro Paese. Il de profundis risuona potente nelle orecchie di Giuseppe Conte, che ora ha tra le mani le macerie di quel M5s che solo sei anni fa raccolse il 32% alle elezioni politiche. Il sondaggio Winpoll-il Sole 24 ore pubblicato sull'edizione cartacea in edicola oggi, domenica 26 giugno, indica che gli elettori disposti a votare i pentastellati sono oggi meno del 7% nel caso in cui Luigi Di Maio presentasse le sue liste. In caso contrario, non andrebbe sicuramente meglio a Giuseppe Conte, che dovrebbe comunque accontentarsi del 9.9% dei voti, ossia un crollo verticale del 2.4% rispetto alla settimana precedente.

Disastro Di Maio

Ma, se Atene piange, Sparta non ride. Un'eventuale discesa ufficiale di Luigi Di Maio con Italia per futuro, partito che potrebbe nascere dal gruppo parlamentare appena istituito, è valutata al 4.7% dal sondaggio Winpoll-Il Sole 24 Ore. Percentuali non particolarmente lusinghiere per il ministro degli Esteri, che sono comunque stime e, come tali, non adeguatamente affidabili. La storia insegna e i precedenti non sono dalla sua parte, visto che, alla prova del nove delle urne, i nuovi partiti hanno registrato valori nettamente inferiori rispetto a quelli dei sondaggi. Un solo dato è però consolidato a meno di un anno dalle prossime elezioni politiche: il Movimento 5 stelle e i suoi fuoriusciti rischiano di essere irrilevanti nella prossima formazione politica del parlamento. E la scissione ha solo accelerato il processo di evanescenza, già innescato settimane prima.

Boom di Forza Italia

Tutt'altri scenari emergono dalle parti della coalizione di centrodestra. Forza Italia dimostra un ampio potenziale espansivo, che ha portato il partito guidato da Silvio Berlusconi a sfiorare il 10% nelle intenzioni di voto. "Mi hanno lasciato fuori dalla politica per sei anni, quindi tornerò in campo. Sono sicuro che Forza Italia tra otto mesi quando ci saranno le nuove elezioni sarà sopra il 20%", aveva dichiarato il Cavaliere pochi giorni fa. Oggi è già al 9,7% La leadership politica e l'esperienza in politica estera di Silvio Berlusconi sono stati due dei cardini che hanno spinto la crescita di Forza Italia, la cui presenza nella coalizione, di cui è pilastro, è per gli elettori garanzia di stabilità e di affidabilità. Non si arresta nemmeno la crescita di Fratelli d'Italia, che nei sondaggi segna un ottimo 25.7%, in crescita di 3 punti rispetto alla settimana precedente, che paga la coerenza politica di Giorgia Meloni. Stabile a un buon 15% la Lega di Matteo Salvini. Complessivamente il centrodestra unito supera il 50% dei consensi.

Calenda dietro Di Maio

Se il Movimento 5 stelle non può esultare, non lo può fare nemmeno il Partito democratico. Per quanto la formazione guidata da Enrico Letta sia la seconda preferita nelle intenzioni di voto con circa il 20% delle preferenze, non sembra ci siano margini di miglioramento per il Pd, in stallo e bloccato all'interno delle gabbie delle proprie ideologie, che rendono ciechi i suoi dirigenti alle reali richieste degli elettori. E non ha nulla da festeggiare nemmeno Carlo Calenda, visto che il suo partito, Azione!, unito a Più Europa segna appena il 3.4% nel sondaggio Winpoll-il Sole 24 ore.

Il "Churchill dei Parioli", come viene spesso chiamato, nelle intenzioni di voto si piazza addirittura dietro alla nuova forza politica di Luigi Di Maio. Non certo un pregio e un vanto per un partito attivo da ormai diversi anni.

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