Sondaggio: FdI è a un passo dal M5s. Lega stabile, Pd al 20%

La rilevazione di Ixè per Cartabianca condanna i grillini e premia Fratelli d'Italia. Centrodestra unito al 47,4%

Sondaggio: FdI è a un passo dal M5s. Lega stabile, Pd al 20%

Il dato più importante dell'ultimo sondaggio di Ixè realizzato per Cartabianca è l'assottigliamento – di sei decimi di punto – del gap tra il Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia.

Si, perché secondo la rilevazione dell'istituto demoscopico a dividere le due forze politiche ci sono ormai appena 2,2 punti percentuali. Alle Politiche del 4 marzo 2018 il divario tra i pentastellati e FdI era la bellezza di 28 punti percentuali: 32% grillino contro il 4% meloniano

La fotografia di Ixé immortala il M5s in calo dello 0,3% e affondante al 14,9%, mentre il partito di Giorgia Meloni guadagna lo 0,3% e sale di gran carriera al 12,7% delle preferenze.

Non guadagna ma non perde nemmeno niente la Lega di Matteo Salvini: sul sondaggio della scorsa settimana, il Carroccio si mantiene stabile al 28% tondo-tondo delle intenzioni di voto, mantenendo a debita distanza il Partito Democratico.

Ecco, il Pd può sorridere, visto che prende lo 0,3% in sette giorni e torna a galleggiare sopra la soglia psicologica del 20%: i dem, per l'esattezza, si attestano al 20,1% dei consensi.

Al quinto posto della "classifica" troviamo Forza Italia: gli azzurri di Silvio Berlusconi cedono lo 0,3%, ma portano a casa comunque il 6,7%, Bene, sommando al volume elettorale di FI, quello della compagine leghista e di Fratelli d'Italia, un eventuale coalizione del centrodestra "a tre" rappresenterebbe l 47,4% della popolazione elettorale. Quel 50% dei voti tanto agognato dal centrodestra non è poi così distante…

Brutte, anzi bruttissime notizie per Italia Viva: Matteo Renzi – secondo il sondaggio di Ixè – si mantiene stabile, ma vale appena il 3,2% dell'elettorato italiano. Si tratta di un dato assai basso, che mette spalle al muro l'ex rottamatore e tutti i renziani: la loro speranza era quella di poter ambire a una doppia cifra, che almeno per il momento pare essere davvero irraggiungibile. Peraltro, un eventuale riforma della legge elettorale con soglia di sbarramento al 5%, taglierebbe fuori dal parlamento Iv, e lo stesso ex premier.

Alle spalle di Italia Viva c'è La Sinistra col 3% (+0,2), quindi Più Europa di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova: i "radicali" cedono lo 0,2% e scendono al 2,8%. Al 2% Europa Verde (-0,4%), mentre Azione di Carlo Calenda non riesce proprio a convincere: attualmente varrebbe appena l'1,2% nelle urne.

Dopo il neonato partito dell'ex ministro, allo 0,9% ecco Cambiamo! di Giovanni Toti.

Tutti gli altri partiti messi assieme fanno il 4,5%, mentre gli indecisi e gli astenuti sono ancora una volta il "primo partito" italiano col 38,7% delle (non) indicazioni.

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