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"Sono due vittorie a portata di mano: il Pd ha perso appeal nei propri feudi"

Il capogruppo alla Camera: "Il risultato avrà un significato politico. Smentiti i catastrofisti: con la Meloni sale la Borsa e cala lo spread"

"Sono due vittorie a portata di mano: il Pd ha perso appeal nei propri feudi"

Presidente Tommaso Foti, domenica si vota in Lombardia e Lazio. Quali sono le vostre aspettative?

«Ci aspettiamo sicuramente che la coalizione sia vincente sia in Lombardia che nel Lazio, una regione che da qualche lustro è in mano alla sinistra. L'auspicio è che l'opinione pubblica vada a votare anche perché penso che sia importante dare un segnale di partecipazione».

Normalmente la bassa partecipazione alle urne favorisce il centrosinistra. È una equazione ancora valida?

«Vedere che alla sezione Mirafiori di Torino soltanto 24 iscritti hanno votato alle primarie - e parliamo di Mirafiori - la dice lunga sullo stato di salute di un certo storico radicamento della sinistra. L'analisi che è stata fatta all'indomani del voto di settembre, inoltre, ha dimostrato che i ceti operai o molti elettori di zone tradizionalmente vicine alla sinistra oggi guardano soprattutto al centrodestra».

Il voto di domenica si può considerare un test di gradimento per il governo?

«È indubbio che il risultato delle Regionali avrà anche un significato politico. E lo avrà tanto più alla luce dell'atteggiamento della sinistra che continua ad attaccare in modo sconsiderato questo governo rischiando solo di coprirsi di ridicolo. Ne abbiamo lette e sentite di ogni tipo in questi mesi. Con la Meloni lo spread sarebbe andato alle stelle e infatti è diminuito. La Borsa crollerà del 25% ed è salita. Le cancellerie internazionali metteranno i cavalli di Frisia pur di non incontrare Giorgia Meloni e oggi è uno dei leader europei più apprezzati. Direi che questi catastrofisti del giorno prima stanno diventando i mancati menagramo del giorno dopo. Ci sono peraltro iniziative assunte dal governo che stanno incidendo su Milano e Roma come l'operazione stazioni sicure che ha portato a una attività di prevenzione importante e a risultati tangibili».

Fratelli d'Italia punta a rafforzare il proprio radicamento nel Nord Italia. C'è il rischio di contraccolpi sul governo?

«Leggo tanti retroscena che hanno poco a che fare con la realtà. Quando si vince, vince una coalizione; quando si perde, perde una coalizione. Non vedo contraccolpi sul governo nel momento in cui l'azione sta proseguendo con armonia a differenza di quello che qualcuno auspicava o prevedeva».

Per un partito che ha l'idea di patria e unità nazionale nel proprio dna il ddl sull'autonomia come viene vissuto?

«L'autonomia è prevista dalla Costituzione. Se fosse qualcosa di eversivo non l'avremmo sostenuta. Non dimentichiamo che il governatore Bonaccini aveva sottoscritto una pre-intesa con il sottosegretario Bressa del governo Gentiloni, anche se alla sinistra dà fastidio ricordarlo. I passaggi che si faranno in Conferenza Stato-Regione e in Parlamento offriranno ampie garanzie contro salti nel buio smentendo i catastrofisti e sinistri profeti di sventura».

A una settimana di distanza cosa resta del caso Cospito?

«Restano fatti rispetto ai quali il Pd continua a non dare risposte. La capogruppo del Pd in Aula ha affermato in modo perentorio che tutto il partito è a favore del 41 bis, compreso il mantenimento della misura per Cospito. Peccato che il vicesegretario Provenzano e l'ex ministro Orlando abbiano detto che il 41 bis andava ritirato. Vorremmo sommessamente far notare che non si può dire tutto e il suo contrario.

La contraddizione allo stato rimane».

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