Sorella BoldrinA, Landini sessantottino, Serracchiani blastata: il podio dei peggiori

Soumahoro che si infuria perché non gli danno del "lei? La Cucchi che difende i collettivi violenti? La Murgia che pontifica contro il maschilismo? Sul podio c'è di peggio: ecco chi (e perché)

Sorella BoldrinA, Landini sessantottino, Serracchiani blastata: il podio dei peggiori
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Sarà il caldo anomalo o sarà che non si sono ancora ripresi dalla vittoria del centrodestra, sta di fatto che, tra il giuramento del nuovo governo e i voti di fiducia al Senato prima e alla Camera, in molti si sono messi ad alzare oltremodo i toni. Aboubakar Soumahoro, neo deputato dei Verdi, ha addirittura scomodato la schiavitù solo perché Giorgia Meloni gli ha dato del "tu" e non del "lei". Un errore dettato dalla concitazione del momento è stato subito strumentalizzato all'inverosimile. E che dire di un'altra new entry, questa volta al Senato, Ilaria Cucchi (Sinistra Italiana) che si è messa a difendere gli squadristi rossi che alla Sapienza hanno provato a zittire il convegno organizzato da Azione Universitaria? E poi la solita Michela Murgia che non ha perso occasione per sproloquiare sul "maschilismo al maschile" della neo premier.

Ma se pensate che questi personaggi siano da podio, non immaginate nemmeno cosa hanno combinato i tre premiati.

Al terzo posto c'è la pasdaran del femminismo sessantottino: Laura Boldrini. Anziché godersi il giuramento del primo presidente del Consiglio donna, ha attaccato a testa bassa la Meloni. Tutto perché la neo premier ha chiesto di essere chiamata il presidente e non la presidente. "Cosa le impedisce di rivendicare anche nella lingua il suo primato? - ha commentato la deputata dem - o forse affermare il femminile è chiedere troppo alla leader di Fratelli d'Italia che già nel nome dimentica le Sorelle?". Una polemica a dir poco lunare. Ma tant'è. Mica è stata l'unica a infervorarsi sull'articolo maschile. Di certo, però, è stata la sola a spingersi tanto in là. Certo che se le interessa tanto battersi per cambiare la denominazione dei partiti in nome della lotta al patriarcato, inizi dal Pd. Come le suona Partita democratica?

Al secondo posto troviamo Maurizio Landini. Non gli è andata giù la nuova dicitura del ministero dell'Istruzione che mette la sinistra davanti a un concetto a lei sin qui sconosciuto: il merito. "Trovo sia sbagliato, quando parliamo di istruzione in un Paese dove c'è questo livello di diseguaglianze, introdurre la parola merito", ha commentato Landini. Anziché premiare i più bravi, infatti, alla Cgil sognano ancora il "6 politico" che premia gli ignoranti.

Il podio dei peggiori, questa settimana, va a Debora Serracchiani. Non si è, forse, accorta che è la Meloni a sedere sullo scranno più alto del governo e si è imbarcata in una figuraccia senza precedenti. "Mi sembra di scorgere - ha detto - una politica che vuole le donne un passo indietro agli uomini e dedite solo alla famiglia e ai figli".

Memorabile la "blastata" della Meloni: "Mi guardi, onorevole Serracchiani, le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?". Persino il volto di Enrico Letta, che sedeva accanto alla Serracchiani, sembrava sconsolato dalla figuraccia. E immaginate quanto sono sconsolati gli elettori del Pd...

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