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La "sorpresa" del sussidio grillino: dopo il ricalcolo arrivano i tagli

In giugno card più povere anche di 80 euro rispetto a maggio Assegno di ricollocazione solo ai disoccupati di lungo periodo

La "sorpresa" del sussidio grillino: dopo il ricalcolo arrivano i tagli

Roma Siamo alla riffa. E si accettano scommesse. Quanto verrà accreditato il prossimo mese sulla card del reddito di cittadinanza? Sarà una somma maggiore o minore di quella corrente? E su quale base sarà eventualmente ricalcolat? Perché mai Inps non comunica a ogni assegnatario del Rdc il prospetto annuo di quanto beneficerà? Per il 2020 gli assegni saranno ancora ballerini o l'erogazione sarà entrata a regime? Queste e altre domande, anche puntuali e perfettamente circostanziate, risaltano sul sito web dell'Inps nella sezione del contact center denominata Inps per la famiglia. Quesiti con un unico denominatore comune: la lamentela per l'importo del reddito di cittadinanza che nel mese di giugno è stato decisamente più basso rispetto a maggio e aprile.

La spiegazione è immediata per l'Inps ma non per i percettori: «la cifra spettante viene elaborata al netto delle prestazioni già spettanti e in applicazione della normativa del Rdc votata in Parlamento e illustrata sul sito del Ministero del Lavoro» scrive l'Istituto. Questa spiegazione però nasconde un piccolo trucco: a chi è stato percettore del Rei, ossia il reddito di inclusione tra gennaio e marzo 2019, viene decurtata proporzionalmente e mensilmente la quota già percepita. Curioso. Eppure il reddito di cittadinanza ha abolito, o meglio inglobato, il Rei solo a partire da aprile scorso e non per i mesi precedenti. Invece il decreto 4/2019, seppure abbia prodotto i primi risultati soltanto quattro mesi più tardi, ricalca una continuità evidente con il provvedimento adottato nel 2016 dal governo Renzi.

Insomma malgrado qualche spiegazione sia stata data la chiarezza manca e le proteste incombono. A chi sono stati tolti 50, a chi 75, a chi addirittura 82 euro. Sarebbe stato meglio che i criteri che sarebbero stati adottati per il ricalcolo fossero stati indicati al momento dell'erogazione della card e non in corso d'opera. E invece no. Certo di lì a poco ci sarebbero state le elezioni europee. Al contempo poi l'assegno di ricollocazione viene concesso ai disoccupati di lungo periodo ma viene tolto ai cassintegrati e a chi percepisce l'assegno di disoccupazione. Chissà, forse nelle urne sarebbe andata anche peggio se prima del voto il capo dei Pentastellati avesse parlato della rimodulazione del reddito di cittadinanza. Ma tant'è.

A oggi il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio si fregia, assieme al presidente dell'Inps Pasquale Tridico, di aver risparmiato addirittura un miliardo per il reddito di cittadinanza e di voler allargare la platea dei beneficiari. Che sia un'altra manovra pre-elettorale, pur in mancanza di votazioni alle viste? Certo è che i punti oscuri delle politiche sociali dei Cinquestelle sono parecchi e altrettanto incongruenti se non addirittura contraddittori con le normative messe in campo. Uno fra tutti quello in merito alle proposte di lavoro. Sarebbero dovute arrivare ai percettori di Rdc entro l'estate con contratti definiti già per settembre. Sì, ma di quale anno?

AA

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