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Covid, ripresa e turismo: il nuovo asse Italia-Germania

Il premier a Berlino rinsalda i rapporti con la cancelliera. Si cercano 8 miliardi per arginare i flussi migratori

Covid, ripresa e turismo: il nuovo asse Italia-Germania

«Ciao Mario», il cordiale saluto della Cancelliera Angela Merkel al presidente del Consiglio Draghi, arrivato ieri a Berlino, riflette il clima amichevole dell'incontro bilaterale. E alla conferenza stampa congiunta il presidente del Consiglio ribadisce che «il rapporto tra Germania e Italia è profondo, duraturo, e solido. Sono due paesi fondati su atlantismo ed europeismo e quindi le posizioni verso Cina, Usa e Nordafrica sono molto, molto vicine».

L'asse italo-tedesco si è concentrato sulla lotta al Covid, la ripresa economica, l'emergenza migratoria, ma solo sul fronte esterno in Libia e Tunisia, non per i ricollocamenti in Europa e sulle tensioni internazionali. Nel colloquio preliminare, prima della cena di lavoro, i due capi di governo hanno parlato soprattutto di Covid: «Siamo entrambi cauti, felici ovviamente che ci sia un sostanziale miglioramento della situazione ma sappiamo che il progresso è ancora fragile» ha sottolineato Merkel. La Cancelliera ha ribadito che «non possiamo ancora dire che ci stiamo avvicinando a un'immunità di gregge. Siamo esposti a nuove varianti e abbiamo visto nel Regno Unito quanto rapidamente tutto possa succedere».

Draghi ha ricordato che «la cooperazione così stretta non è una sorpresa: il primo Paese per turismo in Italia è la Germania, che la seconda comunità italiana più popolosa del mondo è in Germania, con un milione di persone». E da esperto di economia ha ribadito come «le due industrie manifatturiere sono le più grandi d'Europa e fortemente complementari. C'è cooperazione nel settore della difesa, collaborazione e identità di vedute nel settore dell'ambiente». E proprio sull'ambiente Draghi e Merkel hanno affrontato il tema di progetti comuni nel settore dell'idrogeno.

Merkel ha sottolineato che con Mario Draghi «abbiamo avuto pochissime divergenze di opinione». Nell'emergenza migranti la Germania è al fianco dell'Italia «contro i flussi illegali» sul fronte «della dimensione esterna» del fenomeno con il forte sostegno ad interventi in Libia e Tunisia, come ha sottolineato la Cancelliera. Draghi ha chiesto «un maggiore impegno europeo» non solo dalle nazioni di partenza di gommoni e barchini verso l'Italia, ma anche nei paesi di provenienza dei migranti «cioè Sahel, Mali, Etiopia, Eritrea».

Al contrario strada tutta in salita sul tema dei ricollocamenti di chi sbarca in Italia. «Si sta discutendo ed i negoziati prenderanno del tempo, ma c'è volontà di arrivare a una posizione congiunta e di mutuo beneficio» ha dichiarato il premier. In termini meno diplomatici la Germania e l'Europa continueranno a voltarci le spalle.

Per questo motivo il pragmatico Draghi punta tutto sulla stabilizzazione del Nord Africa e sul contrasto alle partenze illegali. I dettagli saranno discussi al Consiglio europeo del 24 e 25 giugno e riguarderanno una specie di «modello Turchia» applicato alla Libia. Assieme alla Tunisia si parla di un investimento europeo di 8 miliardi e mezzo di euro per arginare i flussi. La Guardia costiera libica sarà potenziata a cominciare da un maggiore impegno nell'addestramento da parte dell'operazione navale europea Irini. La missione Eubam, sul controllo delle frontiere in Libia, che ha già a disposizione 57,2 milioni di euro dovrà concentrarsi sul progetto di sorveglianza elettronica del confine sud della Libia, porta d'ingresso dei migranti. Alle agenzie dell'Onu sarà chiesto di accelerare e aumentare i rimpatri volontari dei migranti bloccati in Libia, che per ora sono stati 50mila negli ultimi anni.

L'Italia appoggia con forza la seconda conferenza internazionale di Berlino sulla stabilizzazione della Libia, che si svolgerà domani per sancire le elezioni del 24 dicembre. Non a caso sulla via di Berlino fa tappa oggi a Roma il capo del Consiglio presidenziale libico. Mohamed Menfi sarà ricevuto al Quirinale e a Palazzo Chigi da Draghi. «Ringrazio l'Italia, che ha avviato molte iniziative per una soluzione politica in Libia» ha detto Merkel, che ha fatto digerire al premier italiano l'imminente rinnovo dell'accordo con la Turchia sui migranti sostenendo che «ha diritto all'appoggio della Ue».

Anche sulla Russia, la Cina e la Via della seta ci sono vedute comuni fra Germania e Italia.

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