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"Sosteniamo il governo", "Valutiamo se uscire". I fedeli di Conte già litigano

I "contiani" si spaccano sull'appoggio al governo Draghi. Buffagni avverte: "Vediamo se restare". Ma Conte frena subito: "Non è in discussione"

"Sosteniamo il governo", "Valutiamo se uscire". I fedeli di Conte già litigano

Una fronda nella fronda. Giuseppe Conte rischia di creare ulteriori spaccature in quel che resta del Movimento 5 Stelle: c'è una sorta di "area neutra", composta da chi non si è ancora schierato né con lui né con Luigi Di Maio ma che pretende chiarezza. Altrimenti ci sarà un'altra fuga. Ma non solo: tra i "contiani" di ferro iniziano a emergere le prime divisioni. E il punto della discordia non è affatto secondario, visto che riguarda il sostegno o meno al governo guidato da Mario Draghi.

La tentazione opposizione

A lanciare un campanello d'allarme in tal senso è stato Stefano Buffagni, secondo cui la permanenza in maggioranza dovrà essere oggetto di analisi e valutazione nelle prossime ore. "Restare nel governo? Vediamo, ci dobbiamo riflettere. Secondo me sarà uno dei tanti temi...", ha dichiarato il deputato del M5S. Le cui parole potrebbero spianare la strada ad altri esponenti tentati dal trasferirsi all'opposizione.

I governisti

All'opzione paventata da Buffagni è immediatamente seguita una levata di scudi, un coro di governisti che si è schierato al fianco del presidente del Consiglio e ha escluso un'uscita dall'esecutivo. Giuseppe Conte non ci ha girato attorno: "Il sostegno a Draghi non è in discussione". Pure Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, ha detto a chiare lettere che l'appoggio al governo "non è in discussione".

Gli hanno fatto eco Michele Gubitosa (vicepresidente del M5S) e Carlo Sibilia (sottosegretario all'Interno), secondo cui un possibile addio del Movimento 5 Stelle dalla compagine di governo "è un argomento fuori discussione". Anche per Alessandra Todde, viceministro dello Sviluppo economico, il sostegno all'esecutivo "non è in discussione".

Il M5S resta nel governo?

Di certo la questione è destinata ad alimentare il dibattito interno. Nella serata di ieri il M5S ha smentito categoricamente le indiscrezioni di Bloomberg secondo cui Giuseppe Conte starebbe pensando di uscire dalla coalizione che sostiene il governo, riservandosi la possibilità di sostenere di volta in volta le decisioni dell'esecutivo.

"Il costante impegno che abbiamo dedicato a elaborare la risoluzione è la smentita più forte alle voci di una nostra uscita dal governo, che in queste ore sta malevolmente circolando", affermano dal Movimento. Si attende ancora una reazione politica di Conte in seguito all'addio di Luigi Di Maio che ha comportato una scissione definitiva.

Un fattore politico non può passare in secondo piano: il tracollo dei consensi del M5S potrebbe spingere i grillini a tornare all'opposizione, la mossa della disperazione per tentare di portare a casa qualche voto in più in vista delle elezioni politiche del 2023.

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