Valeria Robecco
New York Potrebbe essere il giorno della verità per la strage di Las Vegas. La teste chiave dell'indagine Marilou Danley, compagna del killer Stephen Paddock, è stata messa sotto torchio dall'Fbi non appena ha rimesso piede nel Paese. Ad attenderla all'aeroporto internazionale di Los Angeles quando è atterrata dalle Filippine, dove si trovava al momento del massacro, c'erano gli agenti del Bureau, che l'hanno interrogata nelle ore successive insieme alla polizia. In particolare, nel mirino ci sarebbero le transazioni finanziarie di Paddock e il bonifico da centomila dollari che secondo alcune fonti avrebbe inviato proprio nelle Filippine, pur se ancora non si conosce il beneficiario. Gli investigatori stanno «facendo progressi», ha detto lo sceriffo, ma il motivo che ha portato l'insospettabile 64enne a uccidere 59 persone durante il festival di musica country e ferirne oltre 500 è ancora avvolto nel mistero. E Danley potrebbe essere l'unica a permettere di far luce sui lati oscuri del compagno.
Intanto a Las Vegas è arrivato il presidente Donald Trump insieme alla first lady Melania, per commemorare le vittime e incontrare alcuni feriti della peggiore strage che l'America contemporanea ricordi. «Siamo con voi al 100%», ha detto il tycoon dopo la visita all'University Medical Center, parlando di «enorme coraggio» da parte dei soccorritori e delle vittime. Nessun accenno, per ora, ad una eventuale nuova legge sul controllo delle armi da fuoco: «Ne parleremo più avanti», aveva spiegato nei giorni scorsi. Intanto emergono nuovi dettagli sul benestante pensionato amante del gioco che accumulava armi dal 1982, e l'anno scorso ne acquistò ben 33. Nei mesi scorsi, poi, gli erano stati prescritti degli ansiolitici: in particolare - riporta il Las Vegas Journal - in giugno il medico Steven Winkler gli ha prescritto il Valium, che può innescare un comportamento aggressivo in chi lo usa e ha problemi mentali. E affiorano dettagli sempre più inquietanti sulla minuzia con cui il killer ha premeditato e portato a termine la strage: ha sparato per almeno 9-11 minuti dopo la prima chiamata al 911, il pronto intervento Usa americano. E prima ha nascosto delle videocamere all'interno dalla sua stanza al Manadalay Bay e nel corridoio per controllare l'arrivo delle forze dell'ordine. Alcuni media, tra cui il tedesco Bild, hanno diffuso le foto della camera al 32° piano dell'hotel, dove si vedono armi ovunque, la moquette cosparsa di proiettili, e quello che potrebbe essere un biglietto scritto a mano.
E si sa poco della compagna del killer: con Paddock si sono incontrati a Reno, in Nevada, qualche anno fa, e pare che vivessero insieme probabilmente dall'agosto del 2013 quando Danley era ancora sposata con un altro uomo da cui ha divorziato nel 2015. Un network australiano affiliato della Cnn, invece, ha parlato con due sorelle della donna, secondo cui Paddock l'aveva spinta a lasciare il Paese. Marilou è arrivata a Manila il 15 settembre e ha anche trascorso alcuni giorni a Hong Kong. Il viaggio, secondo una di loro, che ha chiesto di rimanere anonima, è stato organizzato all'improvviso, quando Paddock le ha detto: «Ti ho trovato un biglietto economico».
«Per questo lo ringrazio, le ha risparmiato la vita», ha precisato, aggiungendo che Marilou «era molto innamorata di Steve».
«Probabilmente lei è più scioccata di tutti noi - ha affermato ancora - ma di tutte le persone che hanno interrogato nessuno può mettere insieme i pezzi del puzzle tranne lei, visto che Steve non è più qui. Solo lei forse può dare una mano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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