La sensazione è che il vento sia cambiato. Il flop di Renzi e la disfatta di Grillo alle amministrative stanno dando nuova linfa alla destra che verrà. Le varie anime che la compongono hanno solo bisogno di compattarsi in vista delle politiche. Dove si potrebbe giocare da favoriti. Ne sono convinti i moderni patrioti del Movimento Nazionale guidati da Gianni Alemanno e Francesco Storace che ieri si sono uniti in assemblea nazionale a Roma. L'ex governatore del Lazio esordisce mandando un messaggio a Salvini e Berlusconi, i pezzi grossi del centrodestra (Meloni non pervenuta) sempre divisi da qualcosa. «Basta distinguo e smettetela di litigare. Fatelo per gli italiani!». Storace auspica un accordo tra leader (magari anche con loro di Mn) per risollevare le sorti di un «paese triste che perde le radici culturali». Sull'onestà di Storace c'è da scommetterci, così quando dice che «vale più la battaglia contro lo ius soli che un posto in parlamento» la platea applaude. «Non ci arrendiamo - conclude -. Vinceremo la nostra battaglia affinché lo ius soli non diventi legge».
Dal canto suo il segretario Alemanno annuncia una grande «Marcia per il lavoro italiano» il 30 settembre a Roma. «Il lavoro è la questione più importante. Ci batteremo contro un fisco esoso, una burocrazia arrogante e un'Europa sorda». Alemanno getta le basi per una Costituente per il centrodestra «che ne ricostruisca l'unità su idee forti per la piena occupazione e per aprire una dura trattativa in Europa». E per rimettere in moto lo sviluppo vede di buon occhio un intervento dello Stato.
«Dobbiamo affermare il principio di reciprocità tra il nostro interesse nazionale e quello degli altri paesi europei, senza rassegnarci a compromessi al ribasso. I trattati europei o si modificano o si denunciano unilateralmente». JGr
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