Coronavirus

Spadafora: "Possibile divieto sport all'aperto"

Il ministro dello Sport si scaglia contro chi continua a uscire di casa mettendo a rischio la salute di tutti: "Lasciate la corsa mattutina a momenti migliori"

Spadafora: "Possibile divieto sport all'aperto"

Stare in casa il più possibile. Magari sperando di svegliarsi una mattina e vedere che il peggio è ormai passato. Alle spalle. "Hanno fatto bene i sindaci a chiudere i parchi, ma non possiamo essere più chiari di così. Non vedo questa esigenza straordinaria proprio in questa settimana, che la comunità scientifica ci dice essere più critica a livello di picchi, mettendo a rischio se stessi e gli altri". A parlare è il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora. E si rivolge a tutti quegli italiani che non possono fare a meno di un sano jogging all’aperto.

"Sicuramente si può evitare. Se dovremo essere ancora più chiari nella nostra linea in un prossimo decreto, lo faremo". Non riguarda solo la sua delega, lo sport. "Purtroppo, stiamo vedendo che la stragrande maggioranza della popolazione ha reagito bene aiutandoci, ma purtroppo ci sono ancora tantissime persone che sembrano assolutamente sottovalutare i rischi che sta correndo il Paese. Quindi valuteremo anche ulteriori misure", chiosa. Nelle prossime ore, spiega Spadafora, il governo probabilmente prenderà in considerazione anche la possibilità di un divieto completo delle attività sportive.

"Quando abbiamo lasciato questa opportunità, lo abbiamo fatto perché la comunità medico-scientifica ci chiedeva di lasciare la possibilità a molte persone di poter correre anche per altre patologie generali", precisa. "Ma l’appello era quello di stare a casa: se non viene ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto".

Intanto interviene sull’argomento anche Roberto Burioni, virologo. "Non uscire se non per le cose indispensabili, rinunciando per qualche giorno ad altre attività". Rinnova l’appello a stare a casa, commentando le polemiche sul "diritto alla corsetta" dopo le parole del ministro Spadafora sull'ipotesi di norme più stringenti sullo sport all’aperto. "Sono giorni decisivi - avverte Burioni interpellato dall’Agi - e il nostro Paese è in grave pericolo. Dobbiamo in questa fase fare una divisione tra cose indispensabili e cose rimandabili. Non è questione di fare la corsetta o no, ma di ridurre al minimo il rischio. Ricordandoci che questo virus non si trasmette da solo, ma tramite noi".

Bisogna evitare il più possibile contatti, effettuare il distanziamento sociale. Non c’è altra via al momento per contenere l’epidemia. "Cosa ci vuole di più per far capire la situazione alla gente? Non possiamo assolutamente allentare la presa. Tutti devono restare a casa, anche e soprattutto nelle regioni dove i casi sono meno, proprio per evitare che esplodano altri focolai tipo Lombardia".

È tutta qui, in poche parole, il consiglio supremo di questo governo. Tutti devono fare la loro parte. Lasciando, magari a momenti migliori, la corsetta del mattino. Quando potremo di nuovo goderci la nostra libertà.

Senza rischi.

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