Cronaca nera

Spara al ladro ma è il padrone di casa: agente indagato

Drammatico equivoco durante un'irruzione. Il poliziotto accusato di lesioni, l'uomo si salverà

Spara al ladro ma è il padrone di casa: agente indagato

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Scambia il padrone di casa per un ladro. E spara un colpo di pistola colpendolo a un fianco. È indagato per lesioni gravi un agente di polizia intervenuto su una volante su richiesta del 112 alla Romanina, quartiere alla periferia sud est della capitale. Succede tutto alle 22,30 di mercoledì, quando i residenti di un condominio di via Antonimina sentono grida e rumori inquietanti provenire dal secondo piano. Il proprietario, Tommaso Ascenzi, 32 anni, solitamente è una persona tranquilla, silenziosa. Ma quella sera ha una discussione al telefono e si fa scappare qualche imprecazione. I suoi vicini non capiscono: quelle urla e quei rumori preoccupano. «E se ci fossero dei ladri?», pensano. E chiamano aiuto. «Il mio assistito - racconta il suo legale, l'avvocato Mario Murano - è uno che lavora 14 ore al giorno. Terminata la sfuriata è tornato a letto». Quando arrivano i due agenti Ascenzi, infatti, è calmo, aspetta in camera, davanti alla tv, che rincasi la compagna. La porta di casa non è chiusa a chiave. I poliziotti non bussano, sicuri di trovarsi faccia a faccia con dei topi d'appartamento. E fanno irruzione. Il corridoio è buio, Ascenzi va incontro alla polizia, infuriato per tutto quel trambusto. Nel buio pesto è solo una figura nera. Un agente gli urla di fermarsi, Ascenzi prosegue. Del resto è a casa sua, non ha fatto nulla di illegale. E poi chi sono quelli che gli hanno sfondato la porta a calci? Si sente uno sparo, l'uomo cade a terra. «Abito qui, che fate?», spiega sanguinante. Dall'audio del sistema di videosorveglianza si sente chiaramente uno dei due agenti chiedere: «Come? Il proprietario di casa?». Insomma, un tragico equivoco che solo per miracolo non si trasforma in dramma. I due poliziotti chiamano immediatamente i soccorsi e l'uomo viene ricoverato in ospedale, fortunatamente non in pericolo di vita. Il proiettile della calibro 9x21 l'avrebbe passato da parte a parte, su un fianco, senza lesionare organi vitali. Interrogato dal magistrato, il poliziotto si sarebbe giustificato spiegando che la persona che si intravedeva nell'appartamento aveva atteggiamenti aggressivi. Tanto da intimargli l'alt. Quello non si ferma e lui spara.

Un solo proiettile, diretto, senza alcun colpo di avvertimento, secondo i primi accertamenti tecnico balistici.

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